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Ricordi e storie di lavoratrici nel docu-libro di Mara Cinquepalmi Donne di carta

Racconti di donne per documentare una vita di fabbrica che oggi non esiste più. Voci di lavoratrici raccolte dalla giornalista Mara Cinquepalmi nel saggio Donne di carta. Il Poligrafico nei documenti dell’Archivio di Stato di Foggia e nei ricordi delle lavoratrici, pubblicato da Il Castello Edizioni.

Il volume riporta le storie che hanno dato vita alla Cartiera di Foggia. Attraverso giornali, atti parlamentari, documenti mai pubblicati prima dell’Archivio di Stato di Foggia si sviluppa una narrazione capace di dare voce soprattutto alle donne che sono state protagoniste di un innovativo sistema di welfare all’interno di un’industria di Stato.
In un intenso e partecipato docu-libro, l’autrice riunisce dati, fatti, carte d’archivio, testimonianze e storie in grado di riconsegnare una parte della vita di una grande fabbrica come la Cartiera di Foggia. Dall’inaugurazione nel dicembre 1936 alla ricostruzione nel dopoguerra, dalle lotte sindacali ai ricordi di una vita di alcuni protagonisti.
Donne di carta è una pubblicazione singolare nel panorama editoriale contemporaneo, perché non ricompone analiticamente la storia dello stabilimento di via del Mare, ma restituisce un’epopea e un sistema industriale che non esistono più. Il volume nasce infatti da www.viadelmareracconta.it, il progetto web realizzato da Mara Cinquepalmi nel 2014 che coniuga data journalism e memoria. Un’idea progettuale che prende il nome dal luogo dove si trova lo stabilimento e segue due percorsi: la ricerca tra le carte dell’Archivio di Stato di Foggia e le interviste ad alcune donne che hanno lavorato in Cartiera.
Come scrive l’autrice nel prologo, “Questa è una storia che valeva la pena di essere raccontata perché la Cartiera di Foggia non esiste. Non esiste – o quasi – negli archivi e nelle biblioteche. Esiste, invece e per fortuna, nella memoria delle donne e degli uomini che vi hanno lavorato. Esiste nelle pagine dei giornali che nel corso degli anni hanno documentato fatti, timori e speranze di un impianto industriale che, nel bene e nel male, ha segnato la storia della città. Una fabbrica, una città, un cuore d’acciaio che batte in periferia da oltre ottant’anni. Migliaia di uomini e donne che hanno trascorso gran parte della loro vita tra carta, filigrana, colla, cellulosa. Non può esserci la storia di una fabbrica senza le storie delle donne e degli uomini che vi hanno lavorato. Questo libro è un racconto, una cronaca che mette insieme dati, fatti, carte d’archivio e storie”.
E come sottolinea Linda Giuva nella prefazione, “Il lavoro di Mara Cinquepalmi ci restituisce la storia di una fabbrica e le storie di lavoratrici utilizzando fonti diverse, facendole parlare con il loro stesso linguaggio, camminando in punta di piedi tra i pezzi di un grande puzzle che ha bisogno ancora di tanto lavoro per essere composto. Alcuni pezzi sono andati irrimediabilmente perduti, di altri ci sono rimasti solo parziali residui. Alcune fonti ci restituiscono parole e immagini di osservatori esterni, altre parlano la lingua dei protagonisti. Spero che questa prima opera di dissodamento stimolerà il cammino verso ulteriori approfondimenti soprattutto in relazione alla presenza femminile ed alla vita delle donne foggiane”.
Mara Cinquepalmi è originaria di Foggia ma bolognese d’adozione. Giornalista professionista freelance, è segretaria dell’associazione GiULiA Giornaliste Unite Libere Autonome. Ha scritto il racconto Te lo leggo negli occhi, pubblicato nell’antologia Hanno deciso gli episodi: 20 racconti sul calcio e i suoi luoghi comuni a cura di Paolo Soglia (Pendragon, Bologna 2015) e l’ebook Dispari. Storie di sport, media e discriminazioni di genere con la prefazione di Josefa Idem (Informant, 2016).
Franca Silvestri
(1 marzo 2018)