Addio a Fabio Raffaelli: figlio d’arte del giornalismo e originale narratore
Se n’è andato a 64 anni Fabio Raffaelli, firma storica del Carlino, autore di numerosi libri sulla storia dell’Emilia-Romagna, uomo di cultura singolare e poliedrico, premiato nel 2015 per i quarant’anni di iscrizione all’Odine dei giornalisti.
Romano d’origine, dopo l’esordio professionale a Parigi come corrispondente del gruppo Rizzoli, Raffaelli si era legato in modo profondo e partecipato al tessuto socio-culturale di Bologna e della regione. Cronista serio e scrupoloso, era erede di una lunga tradizione familiare nel giornalismo: il nonno Arnaldo aveva seguito i più importanti processi italiani del Dopoguerra e diretto la redazione romana del Corriere della Sera, il papà Filippo era inviato, la mamma Ornella Geraldini era cronista di giudiziaria (la prima donna
a seguire i processi per l’Ansa) e medaglia d’argento della Presidenza della Repubblica.
Il legame di Fabio Raffaelli con i genitori era intenso e autentico. Alla madre aveva intitolato il premio nazionale “Ornella Geraldini – Donne per il giornalismo”, rivolto alle donne attive nel mondo della stampa italiana. Con il padre Filippo aveva scritto a quattro mani più di trenta libri, in gran parte dedicati alla storia e alla cultura dell’Emilia-Romagna.
Nella seconda metà degli anni ‘70 era approdato al Resto del Carlino, dove era rimasto per oltre vent’anni, quattro dei quali come capocronista della redazione bolognese. Al lavoro al giornale alternava la scrittura. Non solo: era esperto di arte, danza, musica e nel corso degli anni aveva dato vita al Festival internazionale di Santo Stefano per la salvaguardia e il restauro della millenaria basilica.
Attento osservatore del panorama politico e sociale bolognese, aveva saputo coniugare l’attività giornalistica con la passione per la cultura e la curiosità del sapere. Era stato lui a inventare la serie “Capitani coraggiosi”, dedicata alle eccellenze dell’imprenditoria italiana, ma anche a promuovere il Festival verdiano di Parma. Nel 1999 era stato chiamato a dirigere il gruppo televisivo È tv – Rete7 contribuendo alla vittoria mediatica di Giorgio Guazzaloca. Nel 2002 si era lanciato in una spedizione giornalistica, seguita anche dalla CNN: un raid da Bologna a Miami in fuoristrada attraverso 24 Paesi per oltre 60mila chilometri. Personaggio insolito e versatile, si era dedicato con successo anche alla produzione artistica realizzando maschere, scenografie e costumi. Dal 2011 era Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
La città di Bologna, familiari, amici, giornalisti, politici, rappresentanti di istituzioni e imprenditoria locale si sono stretti a lui per un ultimo saluto alla cerimonia funebre di martedì 12 settembre nella basilica cittadina di San Domenico.
Franca Silvestri
(12 settembre 2017)