È scomparso Francesco Berti Arnoaldi Veli. Bologna piange l’avvocato-partigiano
Fu tra i fondatori della brigata Giustizia e libertà e amico di Enzo Biagi. Aveva 92 anni Francesco Berti Arnoaldi Veli. Un uomo di legge che ha sempre cercato di indicare la giusta via: “quella della Costituzione nata dalla Resistenza che mette al centro il valore della persona umana e il diritto al lavoro”.
Padre di Giovanni, presidente dell’Ordine degli avvocati, Francesco Berti Arnoaldi Veli, ancora giovanissimo, fu tra gli organizzatori dei primi gruppi da cui prese vita la brigata Giustizia e libertà che, come lui stesso raccontava, nacque nella chiesina di Ronchidoso sopra a Gaggio Montano. Di quella stessa brigata fece parte anche Enzo Biagi, del quale rimase amico per tutta la vita. Nell’ottobre 1944 liberò Gaggio Montano, dove in seguito assunse la carica di segretario dell’amministrazione comunale di guerra e divenne membro del Cln locale fino alla definitiva liberazione del territorio nel marzo 1945. Noto come “Checco”, gli fu poi riconosciuto il grado di sottotenente. Dopo la guerra, si laureò in Giurisprudenza, seguendo le orme del padre. Nello studio di famiglia ora esercitano i figli Giovanni e Giuliano, che è pure console onorario di Francia, mentre l’altro figlio Ugo è una figura importante della casa editrice Il Mulino. .
Esemplare è stata la sua battaglia di partigiano e il ruolo svolto nel tessuto culturale bolognese, anche come presidente dell’Istituto Ferruccio Parri. “Checco” ha attraversato la storia d’Italia e ha cercato di trasmettere i suoi valori alle generazioni più giovani. Scrittore e saggista, agli studenti che incontrava nelle scuole diceva: “la Resistenza si vive oggi e domani, non ieri, tutti giorni si è chiamati a una scelta”.
Molto tempo fa ha collaborato anche con l’Istituto per la formazione al giornalismo, costituito da Odg regionale e Aser. L’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna esprime vivo cordoglio.
Familiari, amici e cittadini si sono stretti a lui per un ultimo saluto il 31 dicembre nella Basilica di San Domenico a Bologna.
F.S.
(31 dicembre 2018)