Le “parole” del giornalismo giudiziario nel singolare saggio critico di Carlo Raggi
È il linguaggio a dare forma ai fatti e il giornalista deve utilizzarlo al meglio. Questo il tema di fondo del nuovo libro di Carlo Raggi Il linguaggio del giornalismo giudiziario, pubblicato dall’Editrice Pacini Giuridica nella collana Diritto (in libreria a 35,00 euro, disponibile anche online).
Un’opera critica, di oltre 450 pagine, frutto della competenza professionale di un espertissimo cronista di giudiziaria. Un manuale con esempi e osservazioni su un’ampia raccolta di articoli.
Come si legge in quarta di copertina, il giornalista è un mediatore intellettuale tra fatto e diffusione pubblica della conoscenza di questo fatto: una definizione ormai costante nelle sentenze della Corte di Cassazione. E allo stesso tempo il ruolo del giornalista è anche – secondo una classica definizione della Corte europea dei diritti dell’uomo – quello di “cane da guardia” delle istituzioni.
Non solo: per la cronaca giudiziaria la necessità di un corretto linguaggio è accresciuta dalla considerazione che essa riguarda una funzione istituzionale fondamentale per uno Stato moderno, la giurisdizione. L’uso del linguaggio appropriato è collegato alla conoscenza di tutti i passaggi dell’attività giudiziaria e così il lavoro parte dalla notizia di reato per giungere ai processi e alle Corti internazionali, includendo anche settori collaterali come le procedure fallimentari e tributarie.
Secondo l’autore, la responsabilità che il giornalista giudiziario ha nei confronti delle persone coinvolte nell’inchiesta e nei confronti della pubblica opinione è enorme e solo una preparazione professionale di livello e l’uso di un corretto linguaggio possono evitare di danneggiare irrimediabilmente persone e di creare “mostri”, ma soprattutto evitano di “informare” e “formare” in maniera non corretta l’opinione pubblica. Questo a tutto vantaggio anche dell’indispensabile rapporto di fiducia che, in uno Stato moderno e di diritto, deve sussistere fra cittadino e istituzione-magistratura.
Per agevolare la lettura del manuale, man mano che ci si addentra sui vari fronti del procedimento penale, vengono proposti esempi di cronaca (in gran parte desunti dai media nazionali cartacei e online) e sono indicati errori di linguaggio e di merito nonché le soluzioni ritenute corrette.
Carlo Raggi, laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1978. È stato vice caposervizio e cronista di giudiziaria al Resto del Carlino di Ravenna fino al 2013. Ha tenuto lezioni sul linguaggio giudiziario ai corsi di aggiornamento professionale per giornalisti.
F.S.
(4 febbraio 2019)