Un insolito confronto fra Mazzuca e Monsignor Zuppi sui Patti Lateranensi
Cosa rimane dei Patti Lateranensi sottoscritti l’11 febbraio 1929 in San Giovanni Laterano tra il Capo del Governo Benito Mussolini e il Cardinale di Stato Vaticano Pietro Gasparri? Ne hanno parlato l’Arcivescovo Matteo Zuppi e il giornalista Giancarlo Mazzuca il 27 febbraio allo Spazio Galileo di Bologna.
Quale lettura si può fare, nel contesto storico attuale, di un accordo strutturato in tre parti (Trattato, Concordato, Convenzione finanziaria) che fu considerato provvidenziale in quanto ricompose una frattura che pareva insanabile tra Stato e Chiesa? E soprattutto fu rivisitato, nel 1984, per volontà del Presidente del Consiglio Bettino Craxi?
Luogo del confronto fra l’Arcivescovo metropolita Matteo Maria Zuppi e il giornalista Giancarlo Mazzuca – già direttore di QN e componente del Cda Rai, autore del libro fresco di stampa Quei Patti Benedetti – è stato un nuovo “punto di incontro culturale” cittadino: lo Spazio Galileo (in piazza Galileo, 6).
Il dialogo è stato arricchito dalla conduzione di Michele Cassetta, medico-giornalista e docente all’Università di Bologna, che ha cercato di “sondare anche gli effetti più strettamente individuali ed emotivi, in termini di aspettative del singolo individuo, che tale suggello indusse nella popolazione, credente e non, oltre che nella politica”.
Potere, fede, religione, memoria i temi al centro dell’incontro tra Monsignor Zuppi e Mazzuca, teso a indagare quanto la premessa di coesione su cui si fondarono i Patti Lateranensi sia stata mantenuta. E quale bilancio si può fare a distanza di novant’anni.
L’evento, inserito nella rassegna “Gli incontri nello spazio” (organizzata da Anna Maria Ficara ed Elena Cassetta), ha inaugurato lo Spazio Galileo, che si è aperto ufficialmente alla città configurandosi come un “contenitore non convenzionale di divulgazione culturale”.
Maggiori info su www.spaziogalileo.it.
Franca Silvestri
(27 febbraio 2019)