Protocollo Miur-OdG. Gli insegnanti credono ancora nel sistema dell’informazione: giornalisti in cattedra nelle scuole italiane. Esito degli incontri in Emilia-Romagna
L’articolo di giornale non figura più tra le prove dell’esame di Maturità ma i giornalisti, anche quest’anno, hanno invaso pacificamente le scuole d’Italia per parlare ai 18-19enni di come si scrive un pezzo di cronaca e come funziona un giornale.
A che pro? Per molti buoni motivi, riassumibili in poche parole: cittadinanza, democrazia, consapevolezza. Capire come funziona un giornale, infatti, permette di comprendere meglio il mondo che ci circonda, leggere tra le righe i fatti, diventare cittadini consapevoli. Cose utili a tutti e in particolar modo agli studenti degli ultimi anni di scuola superiore, freschi come sono del loro diritto di voto.
Non a caso, il protocollo siglato tra il Ministero dell’Istruzione e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (curato dalla commissione Cultura, presieduta dal consigliere nazionale Alberto Lazzarini) tratta anche dell’articolo dell’esame di Stato ma verte prima di tutto sull’informazione “come strumento di formazione per comprendere la complessità dei fenomeni sociali, economici, scientifici e culturali”.
In Emilia-Romagna l’Ordine dei Giornalisti, che vede come delegato per l’attuazione del protocollo il consigliere regionale Michelangelo Bucci, ha mandato 10 colleghi in 12 scuole sparse tra le diverse province della Regione (ad eccezione di Bologna e Reggio Emilia). Sono stati coinvolti 895 tra studenti e insegnanti di 34 classi, per uno, due o addirittura tre incontri. La provincia più attiva è risultata quella di Parma (219 tra studenti e insegnanti coinvolti), seguita da Ravenna (200 persone), Rimini (140), Piacenza (136), Forlì-Cesena (122), Modena (50), Ferrara (28).
I giornali, pur acciaccati dal continuo calo di copie, restano dei potenti occhiali di carta per interpretare il mondo. Gli insegnanti lo sanno, per questo hanno aperto una volta di più le porte delle proprie aule ai giornalisti inviati dall’OdG.
M.B.
(3 settembre 2019)