Le vicende esistenziali e “l’assenza” del grande Tom Waits in un nuovo, coinvolgente libro della giornalista e scrittrice piacentina Eleonora Bagarotti
Tom Waits è il poeta della musica ai confini del mondo. La sua voce ha dato un senso a milioni di solitudini inespresse, cani randagi sotto la pioggia, perdenti ed emarginati. Una condizione senza spazio e senza tempo, anche se i suoi luoghi erano quelli delle tortuose strade di Los Angeles e delle insegne al neon delle notti a New York. Ci ha incantato con il blues di un pianoforte fumoso e poi con centinaia di rumori che si trasformavano in suoni, una danza di ritmi surreale che spingeva oltre l’obiettivo della sua poesia e della sua visione della musica. Tom Waits ci ha regalato una girandola di emozioni nei suoi rari concerti, dove l’urlo di Munch si trasformava in ballate dentro a un megafono e una cascata di coriandoli dorati ripuliva tutto il dolore come una pioggia catartica. A un certo punto, ci ha detto chiaramente che nascondersi dai riflettori era la scelta migliore. Si è ritirato in una fattoria in mezzo ai suoi figli e ai suoi animali, ritagliandosi del tempo proibito in garage a scrivere nuove canzoni insieme alla moglie Kathleen Brennan, il suo bastone saldo della maturità. E pensare che, negli anni selvaggi, ha amato una tigre come Rickie Lee Jones. All’ombra del nuovo millennio, Tom ha nuovamente attinto da moltissimi libri e infatti ci è giunta l’eco di Lewis Carroll e Williams S. Burroughs. Poi, il lungo silenzio. Tom Waits non pubblica un album in studio da dieci anni. A raccontarne la storia e l’assenza, che continua ad essere rumorosa, è la giornalista e scrittrice piacentina Eleonora Bagarotti, autrice del libro Tom Waits. La voce e l’oblio pubblicato da Arcana.
(7 novembre 2021)