Chiude “Sosta Forzata”. Solidarietà di Aser e Fnsi alla redazione carceraria
Il giornale del penitenziario piacentino – attivo da undici anni e diretto dalla collega Carla Chiappini – ha dovuto sospendere le pubblicazioni, “senza ricevere motivazioni ufficiali circostanziate da parte della direzione del carcere”.
Sosta Forzata è nato come allegato del giornale diocesano Il Nuovo Giornale, con una tiratura di 4.500 copie e il coinvolgimento di una ventina di detenuti-giornalisti ogni anno.
I redattori del giornale Ristretti orizzonti hanno lanciato un appello in cui si chiedono se davvero ci sia la volontà che “le carceri diventino luoghi trasparenti e dignitosi
per chi vi abita e per chi vi lavora, anche attraverso la redazione di un giornale”. Inoltre, hanno ricordato che la redazione di un giornale carcerario “non può essere un’attività ricreativa per detenuti autorizzata sotto stretto controllo, l’informazione dal carcere è un bene comune, una risorsa di civiltà utile soprattutto al territorio, che può così conoscere meglio qualcosa che gli appartiene. Un carcere dove volontari e detenuti fanno informazione ha molte probabilità di diventare un carcere trasparente”.
Aser (Associazione stampa dell’Emilia-Romagna) e Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) hanno espresso la loro solidarietà alla direttrice del giornale Sosta Forzata Carla Chiappini per l’improvvisa e immotivata sospensione delle pubblicazioni da parte della direzione della casa circondariale. E si sono uniti alla speranza della collega affinché non si interrompa il dialogo che Sosta Forzata ha instaurato in questi anni tra le persone recluse e quelle libere.
Inoltre, hanno ricordato che Ordine dei Giornalisti e Fnsi – grazie all’impegno di molti colleghi che realizzano strumenti informativi all’interno degli istituti di pena in collaborazione con i detenuti – hanno dato vita alla Carta di Milano.
(30 marzo 2015)