“Qisas”, nuovo romanzo di Roberto Bassoli con atmosfere noir e tensione da thriller
Una narrazione di forte sapore contemporaneo tra noir e thriller. È Qisas di Roberto Bassoli, modenese, iscritto all’Elenco Speciale dell’OdG, esperto di marketing e comunicazione, musicologo, autore di numerosi articoli tecnici apparsi su riviste specializzate nonché di romanzi quali Le idi di luglio e La sindrome di Bosch.
Questa la scheda del volume pubblicato da Intrecci Editore. “Qisas: il diritto, sancito dal Corano, di vendicare l’uccisione di un familiare. Ed è proprio la vendetta il filo perverso che lega le vite di Raffaella, Faisal e Mahmoud in una discesa nell’inferno di una normalità sconvolta dal destino ma soprattutto in quello della mente, dove i demoni che chiedono di rispondere al sangue col sangue corrompono dubbi e sensi di colpa. In un intreccio, a volte percorso da una crudele ironia, tra atmosfere noir e la tensione di un thriller, si snoda la storia di tre antieroi tra l’Italia e il Nord Africa in una spirale sempre più stretta di disperazione, odio e follia”.
Un romanzo di oltre 350 pagine, “un thriller che vira verso il noir, il cui filo conduttore è la vendetta”: sentimento “devastante e corrosivo che ispira molte delle azioni dei protagonisti, in un vortice di eventi che sempre più li (e ci) porta verso la follia”. Qisas propone “una storia a doppio binario”. Da una parte c’è il racconto della vita dei protagonisti di cui vengono messi “in luce aspetti del carattere, del loro modo di essere, agire e reagire”. Dall’altra l’autore “è capace di costruire un thriller con una buona dose di pathos”. La storia “è complessa, ricca di sfumature, si concentra su più temi importanti”, riporta “vicende che ne contengono altre e che richiamano altre storie, con altri lati pendenti e sfide che si compiono nel modo sbagliato”. Alla fine “il lettore sarà portato a chiedersi, tra tanti interrogativi, se il male sia un concetto così netto come crediamo. Che ruolo abbia la vendetta nella vita di chi si sente sopraffatto dal dolore e privato degli affetti più cari. E come avremmo reagito noi se fossimo stati nella condizione in cui si trovano i protagonisti”.
(19 febbraio 2023)