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Se ne è andato Ferruccio Veronesi. Stimato critico d’arte, per oltre 40 anni firma di pregio del “Carlino”

Si è spento a 97 anni Ferruccio Veronesi. Critico d’arte raffinato e ammirato, per più di quarant’anni ha collaborato con il Resto del Carlino, dove ha scritto contributi incisivi e di pregio, molto apprezzati da lettori e addetti ai lavori.

Viveva a Castelfranco Emilia fin da piccolissimo. Dopo avere svolto diversi lavori come impiegato e insegnante, “dal 1945 ha iniziato un’intensa attività giornalistica, dapprima alla Gazzetta, con maestri d’eccezione come Arrigo Levi, Guglielmo Zucconi e Remo Lugli, poi al Carlino dove ha firmato centinaia e centinaia di recensioni e articoli di cultura e di bianca, un patrimonio di conoscenza che nel 2007 ha donato alla biblioteca Poletti di Modena”.

Negli anni ‘50 ha rinunciato a un’assunzione alla Stampa di Torino per non “lasciare il piccolo mondo in cui era nato e cresciuto per trasferirsi in una grande città”. Ha conosciuto e raccontato – in articoli e libri – “tutti i più grandi pittori, scultori, galleristi e collezionisti del ‘900 modenese”. In età matura “ha continuato a coltivare il valore di una scrittura metodica e preziosa, realizzando una serie di volumetti che ha regalato agli amici”. In ogni opuscolo “ha distillato pensieri, riflessioni, ricordi”. Fino alla fine, “ha voluto coltivare la bellezza”, sempre fedele al Veronesipensiero: “È proprio vero che cronisti si muore. E io, che sono un cronista curioso di umanità. non faccio eccezione”.

Da oltre cinquant’anni era iscritto all’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, che partecipa al dolore di familiari, amici, colleghi e formula sentite condoglianze.

F.S.
(10 agosto 2025)