Sempre online. Le regole dell’informazione tra vecchi e nuovi media esplorate da Michele Partipilo
Il giornalismo “tradizionale” sempre più deve fare i conti con siti, blog, social network, portali, citizen journalism ma soprattutto con la velocità di diffusione dell’informazione e la carenza di controllo delle notizie che circolano nei nuovi canali mediatici.
La crescente affermazione della Rete sta modificando profondamente il modo di fare informazione, il profilo di chi la realizza, i criteri di fruizione e costringe a rivedere il corredo di regole finora osservate dai giornalisti ma anche la loro aderenza a un sistema crossmediale in continuo divenire.
Questa complessa dimensione e le tante incognite presenti nella sfera contemporanea dell’info-comunicazione sono indagate da Michele Partipilo in Sempre online. Le regole dell’informazione tra vecchi e nuovi media, un volume singolare, sagace, approfondito pubblicato dal Centro di Documentazione Giornalistica.
Il libro “nasce dalla curiosità e dallo smarrimento di chi si trova a vivere in un mondo dominato dalle tecnologie e in costante trasformazione. Una rivoluzione continua che sconvolge dalle fondamenta la vita di ciascuno mutandone le regole, gli stili e i modi di rapportarsi con la realtà”. Al centro di questa rivoluzione c’è Internet, “che ha portato a maturazione quel passaggio da analogico a digitale iniziato alcuni decenni fa”.
E allora, “nasce l’esigenza di fare il punto della situazione, per cercare di capire e, se possibile, governare il cambiamento, non limitandoci a subirlo, come se fosse un destino già scritto”.
Nella parte introduttiva, l’autore evidenzia che alla base di questa analisi disincantata c’è “il tentativo di capire un po’ più in profondità il mondo che ci gira intorno” e non una “profezia sul futuro dei giornali a stampa o dei siti d’informazione”. La Rete ha rivoluzionato il modo di dare le notizie. I giornalisti si devono misurare con i new media e con i nuovi canali info-divulgativo-comunicativi.
Due sono le domande centrali del libro. “In questa nuova dimensione le vecchie regole che hanno presieduto la produzione delle notizie sono ancora valide”? “Ha ancora senso applicarle così come sono, quando si parla di diffamazione, diritto d’autore, utilizzazione delle immagini, diritti della persona”?.
La prima risposta per Partipilo è negativa. La digitalizzazione dell’informazione ha drammaticamente evidenziato che il contesto è regolato da norme anacronistiche. La seconda è invece positiva: l’informazione giornalistica può avere un ruolo determinante a patto che sappia evolversi e passare dalla concezione ottocentesca di notizia a quella contemporanea di verità.
Il volume è articolato in sei parti: La rivoluzione della rete; Vecchie regole per una realtà nuova; Il diritto d’autore al tempo di Internet; La civiltà dell’immagine; Internet e i diritti della persona; Per i giornalisti ma non solo, con le parti dedicate all’etica e alla deontologia, alle regole non più rinviabili, all’uso dei contenuti della rete per fini giornalistici.
Michele Partipilo è componente dell’Osservatorio di deontologia del Cnog, è autore di diversi saggi e curatore dei testi per la preparazione all’esame di Stato per giornalista professionista. Dal 1995 al 2007 è stato presidente dell’Ordine dei giornalisti della Puglia. Per due mandati è stato consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
È un giornalista preparato e sensibile che può aiutare tutti i colleghi a riflettere sul presente e il futuro della professione.
Franca Silvestri
(1 luglio 2016)