Il giornalismo investigativo protagonista al DIG Festival di Riccione 2019. Tanti eventi e ospiti d’eccezione, nove workshop con crediti OdG, finalissima dei DIG Awards
Si è conclusa la quinta edizione di DIG Festival 2019, in programma a Riccione dal 31 maggio al 2 giugno (con serata in anteprima il 30 maggio). Come sempre, la ricca e attesa rassegna è stata consacrata al giornalismo d’inchiesta internazionale con incontri, seminari, proiezioni, mostre, spettacoli, qualificati esperti provenienti da tutto il mondo e l’assegnazione dei prestigiosi DIG Awards.
Tra gli appuntamenti del Festival nove workshop di DIG Academy validi per la formazione professionale dei giornalisti, con crediti dell’OdG, al Palazzo del Turismo di piazzale Ceccarini.
Venerdì 31 maggio: Pixel di narrazione: come usare i dati per raccontare storie (ore 9.30 – 11.30 a cura di Alice Corona, introduzione di Valerio Bassan); La regola delle tre W: il tuo prossimo scoop è già su internet (ore 11.30 – 13.30 con Cecilia Anesi, Lorenzo Bagnoli e Giulio Rubino, introduzione di Giovanni Rossi); Persone prima che utenti: come usare i dati per conoscere meglio la propria audience (ore 14.30 – 16.30 con Andrea Nelson Mauro e Donata Columbro di Dataninja.it).
Sabato 1 giugno: Segreti condivisi. Come app e social monitorano la tua vita digitale (ore 9.30 – 11.30 con Frederike Kaltheuner e Christopher Weatherhead di Privacy International, in lingua inglese): Voce fuori campo. Il Bignami dell’intervista per professionisti (ore 11.30 – 13.30 con Paolo Mondani di Report); La forma è sostanza. L’estetica dell’inchiesta televisiva (ore 14.30 – 16.30 con Erik Gandini e Matteo Scanni).
Domenica 2 giugno: Giornalisti in prima linea. Il caso Afghanistan (ore 9.30 – 11.30 con Nico Piro della RAI); Condom USB. Come proteggere il giornalismo dalle malattie digitalmente trasmissibili (ore 11.30 – 13.30 con Raffaele Angius e Fabio Pietrosanti di Hermes Center); Detective della verità. Il toolkit definitivo del giornalista d’inchiesta (ore 14.30 – 16.30 con Laura Carrer, Susanna Ferro e Simona Ravizza, in collaborazione con Transparency International).
Altri workshop, incontri, talk su tematiche di attualità e rilievo internazionale hanno arricchito l’articolato programma di DIG Festival 2019, significativamente intitolato Personal Matters. Spiegano gli organizzatori: “le questioni personali sono il punto di partenza per una riflessione di ampia portata sul tema dell’informazione. Personale, infatti, è il punto di vista dei reporter che non si accontentano delle versioni ufficiali, e personali sono i rischi che corrono in ogni parte del mondo per scavare alla ricerca della verità, sfidando la censura e gli attacchi della criminalità. Ma personali sono anche i dati sottratti quotidianamente a milioni di persone, secondo pratiche invasive denunciate da reporter e attivisti in inchieste di grande valore pubblico”.
Riflessioni al centro di Personal Matters. Il ruolo del giornalismo nell’era dell’advocacy e del whistleblowing, un talk di respiro internazionale moderato da Claudine Blais, caporedattrice dello storico programma canadese Enquête, con James Harkin, Gabi Manuli e Matthew Caruana Galizia (sabato 1 giugno, ore 17, Palazzo del Turismo).
Ma nelle intense giornate del Festival non sono state affrontate solo “questioni personali”: tanti i temi “urgenti” d’attualità analizzati insieme ai maggiori protagonisti dell’informazione italiana e straniera. Perché DIG “ha scelto di raccontare il mondo che cambia attraverso le migliori produzioni televisive e video”, selezionate fra 300 opere in concorso ai DIG Awards.
Presidente della giuria 2019 la giornalista e scrittrice Naomi Klein, di ritorno in Italia dopo 15 anni. A lei e ad altri 13 professionisti di livello internazionale il compito di decretare i vincitori delle 7 categorie di concorso, scegliendoli tra 26 lavori provenienti da ogni parte del mondo. Come sempre, c’è stata grande attesa per la sezione DIG Pitch, riservata ai progetti in fase di sviluppo o pre-produzione, che mette gli autori a contatto diretto con importanti produttori internazionali.
La cerimonia di premiazione dei vincitori dei DIG Awards è stata condotta da Valerio Bassan con un ospite d’onore, il giornalista investigativo Matthew Caruana Galizia (sabato 1 giugno, ore 21.30, Piazzale Ceccarini).
Accanto a tanti reporter, DIG Festival ha ospitato anche artisti e protagonisti del mondo della cultura. Come Ericailcane, uno dei più apprezzati street artist italiani che ha firmato il manifesto di questa edizione reinterpretando in chiave personale il simbolo di DIG e del giornalismo d’inchiesta: l’inconfondibile watchdog, il cane da guardia della democrazia.
DIG Awards, DIG Festival e DIG Academy sono iniziative promosse da Associazione DIG, Comune di Riccione e Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna.
Maggiori info nel sito di DIG.
Nell’immagine: manifesto di Ericailcane per DIG Festival 2019.
Franca Silvestri
(2 giugno 2019)