Assegnato a Tiziano Soresina il Premio Ferrante Gonzaga 2025 del Rotary Club di Guastalla (RE)
È il collega Tiziano Soresina – giornalista di Telereggio-Reggionline, già firma storica della Gazzetta di Reggio – il vincitore del Premio Ferrante Gonzaga 2025, assegnato dal Rotary Club di Guastalla (RE) a “una personalità del territorio che si sia distinta in campo professionale, culturale, lavorativo o sociale”.
La cerimonia di premiazione si terrà a Guastalla, il 26 novembre 2025 alle ore 18.30, nella Sala dell’Antico Portico di Palazzo Ducale. Scandita da due momenti: la consegna al vincitore di una statuetta in bronzo raffigurante Ferrante I Gonzaga (riproduzione dell’opera di Leone Leoni) e l’assegnazione di una somma di denaro ad associazioni benefiche locali. In accordo con il Rotary, Soresina destinerà il contributo all’Associazione Tumori di Guastalla.
La commissione giudicatrice ha designato all’unanimità come vincitore dell’edizione 2025 il giornalista e scrittore reggiano. Questa la motivazione: “Tiziano Soresina, è un giornalista professionista impegnato a raccontare, dai primi anni Ottanta, con serietà, dignità e conoscenza le vicende del territorio, in particolare la cronaca nera-giudiziaria che ha occupato gran parte della sua attività. Relativamente alla maxi operazione antimafia Aemilia ha scritto due libri ma è anche stato consulente giornalistico per un docufilm di valenza nazionale.
Ha, infatti, seguito passo dopo passo l’evolversi della grande inchiesta poi sfociata nell’articolato processo sulla ‘ndrangheta emiliana, infiltrazioni divenute poi radicamento di una mafia che si è fatta sistema. Ha ricostruito minuziosamente e con passione di cronista la presenza mafiosa nella regione “modello” d’Italia, illustrando anche la ragnatela ‘ndranghetista poi propagatasi nelle terre del Po.
Aemilia è stato il più importante maxi processo al Nord contro la ‘ndrangheta, al pari di quelli famosi tenutisi al Sud, cioè a Palermo e Vibo Valentia. Il primo grado di giudizio si è svolto nell’aula-bunker del tribunale di Reggio Emilia blindata come non mai, con giudici e pubblici ministeri sotto scorta, imputati, pentiti e giornalisti finiti più volte nel mirino (come Tiziano Soresina).
Oltre all’impegno come giornalista e scrittore, si è reso disponibile da anni a raccontare quanto accaduto nelle scuole al fine di non far dimenticare, di non far sì che in Val Padana la nebbia cancelli i confini tra lecito e illecito, affinché non diventi un mantello naturale sotto il quale nascondere delitti, corruzione e imbrogli finanziari. Relatore a convegni e congressi nazionali antimafia, ha inoltre firmato diverse pubblicazioni di carattere sportivo (basket, pugilato e motonautica) ma anche legate al Po, agli artisti padani e alla storia nonché alle tradizioni della Bassa emiliana”.
Tiziano Soresina, originario di Luzzara (RE), 67 anni, come cronista di nera-giudiziaria si occupa da anni di criminalità organizzata e sul tema ha scritto due libri: I mille giorni di Aemilia (Aliberti editore, 2019) e Aemilia: il più grande processo alla mafia del Nord-Italia (Rcs mediagroup, 2024). È stato consulente e collaboratore giornalistico per il documentario Aemilia-Il grande processo alla ‘ndrangheta (Sky, 2020). Da anni svolge attività seminariali antimafia nelle scuole per sensibilizzare gli studenti sul pericoloso radicamento della ‘ndrangheta in Emilia.
F.S.
(20 novembre 2025)