Assemblea annuale dell’OdG Emilia-Romagna. Approvazione unanime dei bilanci 2019-2020
Si è tenuta, come di consueto, al Centro Congressi del Savoia Hotel Regency di Bologna l’Assemblea annuale di bilancio dell’Ordine regionale dei giornalisti per l’approvazione del conto consuntivo 2019 e del bilancio di previsione 2020. Inconsuete sono state invece la data dell’incontro e le misure adottate in osservanza delle ordinanze per il contenimento del Covid-19. L’emergenza Coronavirus con il conseguente blocco di ogni attività assembleare durante il periodo di lockdown e nelle settimane successive, ha costretto l’OdG dell’Emilia-Romagna a rinviare l’Assemblea (con il consenso del Ministero della Giustizia, poiché la seduta annuale è un obbligo di legge) già programmata e convocata per il 21 marzo scorso.
La nuova data scelta dal Consiglio (29 agosto 2020) è stata l’unica possibile, anche per evitare sovrapposizioni con le procedure elettorali per il rinnovo dei Consigli regionali e nazionale che avranno inizio a fine settembre. Una soluzione straordinaria che ha fatto slittare l’appuntamento annuale con gli iscritti all’OdG a fine estate e ha comportato l’adozione di rigorose misure di sicurezza: misurazione della temperatura all’ingresso, uso delle mascherine di protezione, distanziamento fra i partecipanti. Di fatto, per evitare ogni assembramento e rispettare le regole sulla distanza interpersonale, l’Assemblea si è limitata all’analisi e alla votazione dei bilanci.
Dopo i saluti iniziali, il presidente dell’OdG Giovanni Rossi ha designato presidente-coordinatore dell’Assemblea 2020 il vice Emilio Bonavita e segretario Antonio Boschi, che in apertura ha letto il “doloroso elenco” dei GIORNALISTI SCOMPARSI nell’ultimo anno e mezzo. In memoria dei colleghi la platea si è raccolta in silenzio per qualche minuto.
Giovanni Rossi ha poi tenuto l’ampia e puntuale RELAZIONE DEL PRESIDENTE. «Questa Assemblea di bilancio – ha esordito – è l’ultima del nostro mandato, poiché a breve ci saranno le elezioni per il rinnovo degli organi dirigenti dell’Ordine, sia regionale che nazionale. Si svolge in condizioni e in un contesto straordinario, quale mai avremmo immaginato, con stringenti regole di sicurezza. E più che un bilancio dell’anno è una sorta di bilancio triennale».
A proposito dell’imminente tornata elettorale il Presidente dell’OdG ha precisato: «auspico che al prossimo voto partecipi il maggior numero possibile di colleghi, dando prova di maturità, di attaccamento ai nostri organismi, pur nella giusta critica dei loro limiti. Purtroppo, il sistema elettorale non è mutato, ma non è nelle nostre facoltà cambiarlo. Solo la legge può intervenire a modificare un meccanismo chiaramente antiquato e pensato per un Ordine di ben minori dimensioni. L’abbiamo richiesto molte volte, ma la politica è stata fin qui sorda alle sollecitazioni».
Prima di addentrarsi nell’analisi di diverse criticità della categoria, Giovanni Rossi ha voluto ricordare tutte le componenti ordinistiche per l’impegno profuso durante questa consiliatura: «ringrazio per la collaborazione e saluto il Consiglio regionale, quello di disciplina, il Collegio dei revisori, il Consiglio d’amministrazione della Fondazione, il personale e i collaboratori per il lavoro svolto in questi tre anni, che corrispondono peraltro a uno dei periodi più difficili per la nostra professione e per il sistema dell’informazione del nostro Paese. E questo nell’ambito di uno dei momenti più complessi che il mondo intero abbia vissuto negli ultimi decenni a causa della pandemia del Covid-19».
«Tornando a noi e alle nostre difficoltà – ha sottolineato il Presidente – i problemi di bilancio dell’Istituto di previdenza dei giornalisti ne sono la testimonianza più evidente: diminuisce l’occupazione regolare, cresce il precariato e si modifica fino ad entrare in crisi lo stesso ruolo del giornalista nella società». Un lavoro giornalistico sempre più precarizzato «è soggetto a un doppio condizionamento: della cattiva politica e dell’altrettanto cattivo mercato liberista. Senza pluralismo e rispetto integrale dell’articolo 21 della Costituzione l’assetto democratico viene compromesso. “Conoscere per deliberare”, diceva Luigi Einaudi: è sempre più difficile farlo». E in questo contesto «la legge che regola la professione e che prevede l’Ordine dei giornalisti dimostra tutti i suoi difetti e carenze, poiché ancora essenzialmente disegnata su una professione che non c’è più e non in grado di regolare quella che c’è».
«Ma siamo un ente pubblico – ha rimarcato – e il nostro dovere è cercare di attuare la legge e di farla rispettare, oltre ad interpretarla per quanto possibile nel modo più rigoroso e aperto allo stesso tempo ed agire per riformarla positivamente». In quest’ottica, Giovanni Rossi ha ricordato l’attenzione dell’Ordine regionale per la Fpc. «In questi tre anni abbiamo dedicato molto alla formazione, che è obbligatoria perché prevista per legge e non frutto di un capriccio di chi dirige l’Ordine. Il nostro tentativo è stato quello di offrire un’ampia ed articolata gamma di proposte formative puntando a mantenerle gratuite e ad elevarne la qualità».
Dopo avere sollecitato i colleghi a collaborare con l’OdG per la «realizzazione di iniziative di formazione adeguate e di qualità», il Presidente ha ricordato i principali aspetti organizzativi di cui si è occupato il Consiglio in questo mandato. A cominciare da «una quasi ossessiva campagna a favore della posta elettronica certificata (PEC)», che consente di risparmiare denaro aumentando in rapidità il recapito dell’avviso. Non è uno “sfizio”, ma «un obbligo di legge per gli iscritti agli Ordini professionali». E ora il Governo, in uno dei suoi decreti, ha stabilito che l’iscritto «che non si dota della PEC debba essere sospeso dall’Ordine stesso finché non attiva un indirizzo di posta elettronica certificata». Dunque, «avevamo proprio ragione a curarci di questo aspetto e a sollecitare i tanti colleghi inadempienti». Oggi, circa il 38% degli iscritti all’OdG dell’Emilia-Romagna possiede la PEC, su un totale di 6.772 giornalisti (1.712 professionisti, 4.446 pubblicisti, 597 iscritti all’elenco speciale, 6 stranieri e 6 pubblicisti a titolo provvisorio). «Quel 38% – ha precisato – va calcolato su queste cifre. Quindi, siamo ancora molto lontani dal pieno rispetto di una legge dello Stato, però quando ci siamo insediati partivamo da una percentuale assai più bassa».
Ma questa consiliatura si è occupata anche di altri aspetti della vita ordinistica: «abbiamo teso ad aumentare gli strumenti informativi e a migliorarli. Il nostro sito ha un nuovo assetto e abbiamo introdotto una newsletter mensile volta a segnalare ai colleghi tematiche rilevanti avendo con loro un rapporto più attivo rispetto a quello statico garantito dal sito». Non solo: «questo Ordine ha cercato di essere presente nella società, di avere rapporti e confronti con le istituzioni, con gli altri Ordini professionali (come dimostra il Protocollo di collaborazione sottoscritto con i commercialisti), e di prendere posizione quando la situazione lo richiedeva. È stato interlocutore della Regione, di associazioni e istituzioni varie. Spero davvero che il mandato che inizierà dopo il voto di ottobre costituisca un passo avanti rispetto a quanto siamo riusciti a fare noi, spesso dovendoci districare tra norme contraddittorie e parziali e comunque sempre interpretabili. Abbiamo tenuto 40 riunioni di Consiglio affinché ogni pratica fosse evasa per tempo evitando di lasciare a chi verrà dopo una pesante eredità burocratica».
Data l’assenza (più che giustificata) del consigliere-tesoriere Mario Paolo Guidetti, il Presidente poi ha riassunto i dati essenziali dei bilanci 2019-2020 rimandando per maggiori dettagli alla RELAZIONE DEL TESORIERE. Il conto economico 2019 è caratterizzato da queste macro-cifre: in entrata 808.391,88 euro, in uscita 750.544,32 euro con un avanzo di gestione di 57.847,56 euro. Il bilancio di previsione del 2020 risente invece delle spese legate all’emergenza Covid-19, soprattutto dei costi per la riconvocazione dell’Assemblea, degli acquisti di quanto è risultato necessario per garantire la sicurezza del personale negli uffici e dei visitatori. Un’ulteriore spesa riguarda un gesto di solidarietà significativo: l’acquisto di un ventilatore polmonare che è stato donato alla Regione Emilia-Romagna e assegnato al Policlinico di Modena. «A fronte di tutto questo – ha concluso – per l’anno in corso si ipotizza un disavanzo di 3.793,00 euro. Speriamo ovviamente che sia una previsione pessimistica. Sarà il nuovo Consiglio che dovrà operare per cercare di eliminare con le proprie scelte questa ipotesi negativa».
Essendo assente anche Claudio Santini, presidente del Consiglio di disciplina territoriale, Giovanni Rossi ha dato brevemente conto dell’impegnativo lavoro del Cdt. In particolare, ha sottolineato che sono stati aperti oltre 300 procedimenti disciplinari nei confronti degli inadempienti alla formazione, che è un obbligo di legge e quindi l’inadempienza deve essere sanzionata. Su tutta l’attività del Consiglio di disciplina territoriale e dei Collegi ha rimandando alla RELAZIONE DEL CDT.
Ha poi preso la parola Fulvio De Nigris per illustrare l’articolata RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI. In veste di Presidente del Collegio e a nome degli altri componenti, Lorenzo Bianchi e Francesca Caggiati, ha espresso apprezzamento per il risultato di gestione 2019, chiuso con un bilancio in positivo, e dato alcuni suggerimenti per il 2020. In considerazione di quanto rilevato, il presidente del Collegio dei Revisori ha manifestato parere favorevole sui bilanci e sollecitato gli iscritti riuniti in assemblea a votarli.
Emilio Bonavita, dopo avere richiesto eventuali interventi e rilievi sui bilanci, ha invitato la platea a esprimere il proprio voto sul conto consuntivo 2019 e sul bilancio preventivo 2020. Entrambi i bilanci sono stati approvati all’unanimità con votazione palese per alzata di mano.
Con un sintetico e significativo report sull’attività della Fondazione OdG, in cui ha dato conto di cifre, contenuti e modalità della Fpc frontale, Emilio Bonavita ha aperto la discussione generale. Sono intervenuti i consiglieri dell’Ordine regionale Antonio Boschi e Lorenzo Sani nonché diversi colleghi, fra i quali Roberto Zalambani, Mauro Sarti, Sergio Fantini. Tra le principali questioni affrontate la formazione della categoria, il Master in giornalismo dell’Università di Bologna, l’Albo dei docenti, le repentine metamorfosi della professione, la deontologia.
A conclusione dell’Assemblea Lorenzo Bianchi ha proposto un minuto di silenzio per l’avvocata turca Ebru Timtik, che giovedì scorso si è lasciata morire di fame. Era stata condannata a 13 anni per presunto terrorismo, ma in realtà si è battuta per i diritti umani in Turchia e ha difeso molti imputati della rivolta di Gezi Park.
Purtroppo, per evitare “contatti ravvicinati”, sono state rinviate ad altra data sia la tradizionale premiazione di professionisti e pubblicisti iscritti all’Albo da oltre quarant’anni che la consegna dei diplomi d’idoneità professionale a coloro che hanno superato l’esame nel corso del 2019. Il Consiglio ha deciso di rimandare questi momenti e di farli coincidere con un’iniziativa a ricordo di Enzo Biagi, di cui nel 2020 ricorre il centenario della nascita.
Franca Silvestri
Con l’essenziale apporto del Presidente Odg Giovanni Rossi e la collaborazione dei segretari Miro Albertazzi e Andrea Tufariello
(31 agosto 2020)