BASTA INSULTI AI CRONISTI. Ordine e Sindacato a fianco del collega Valerio Lo Muzio
“Di nuovo insulti e minacce – questa volta via Facebook – contro il giornalista di “Repubblica” Valerio Lo Muzio. E questo accade perché ha fatto il proprio lavoro di cronista. Questi comportamenti devono essere condannati da chi amministra la città, dai parlamentari eletti in questa circoscrizione così come dalle forze politiche e repressi da chi ha il compito di vigilare sull’ordine pubblico.
Bologna è teatro da tempo di questi episodi frutto di comportamenti intolleranti e del tentavo di imbavagliare chi, con il suo lavoro, garantisce la libertà di stampa. L’Ordine, assieme agli altri organismi di categoria, ribadisce gli obiettivi che hanno caratterizzato la manifestazione di sabato 29 maggio, in piazza Maggiore, proprio a Bologna, città dove questi episodi si vanno ripetendo con una frequenza inaccettabile e preoccupante offendendo i valori ed i principi sui quali si basa la Repubblica di cui ricorre il 75° anniversario. L’attacco è rivolto anche al Pubblico Ministero bolognese Antonello Gustapane. Anche a lui va la solidarietà dell’Ordine”.
Giovanni Rossi
Presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna
“Ancora una volta un giornalista è stato insultato e minacciato solo perché ha fatto il proprio lavoro di cronista. È ora di dire basta. Ed è ora che la politica, a Bologna dove continuano ad avvenire questi episodi, prenda una posizione chiara e decisa contro chi cerca di imbavagliare la libertà di stampa: da chi governa la città a chi si candida a farlo, fino ai parlamentari. Come i giornalisti hanno chiesto in piazza Maggiore sabato scorso organizzando un presidio per richiamare l’attenzione appunto su chi li attacca calpestando così la Costituzione.
L’Associazione stampa Emilia-Romagna esprime tutta la propria solidarietà al giornalista di Repubblica Valerio Lo Muzio che in un video pubblicato su Facebook è stato oggetto di insulti e minacce da parte del titolare del pub Halloween, Mattia Florulli. Un attacco rivolto anche al pm bolognese Antonello Gustapane (solidarietà anche a lui da parte dell’associazione), che ha deciso di chiedere l’archiviazione della denuncia per diffamazione a mezzo stampa, violenza privata, molestia e disturbo alle persone e diffusione di riprese e registrazioni fraudolente presentata appunto da Florulli contro Lo Muzio. Tutto era nato a seguito di un servizio del giornalista che raccontava quanto accaduto all’interno del locale di Florulli che aveva aderito all’iniziativa “Io apro” e nel quale erano presenti diversi avventori che violavano le norme anti-Covid.
Insomma la decisione del pm è stata l’innesco per altri insulti e minacce che non sono tollerabili in nessun Paese civile. Chiediamo quindi al sindaco Virginio Merola, ai candidati alle primarie e a tutti i parlamentari bolognesi di esprimersi pubblicamente una volta per tutte contro chi minaccia i giornalisti e la libertà di stampa. Troppo facile chiamare i cronisti solo quando si sente l’esigenza di finire con le proprie dichiarazioni su giornali, siti internet, televisioni o radio. Adesso la categoria ha bisogno di un segnale da parte della politica. Speriamo che arrivi”.
Aser Emilia-Romagna
Nella foto: la manifestazione di sabato 29 maggio 2021 in piazza Maggiore a Bologna (ph Emilio Bonavita)
(5 giugno 2021)