Il cuore “quadrato” e pulsante di Bologna nel bel racconto di Cremonini
Il cosiddetto Quadrilatero, da secoli perno pulsante e vivo della città, conserva storie, leggende, aneddoti e molti misteri ammantati di fascino. Gabriele Cremonini lo descrive con affettuosa e partecipata precisione nel libro Il cuore quadrato di Bologna (Edizioni Pendragon).
Un piccolo viaggio in ottanta tappe e centinaia di curiosità, a partire dal Compianto (il capolavoro di Niccolò dell’Arca): “un grido al mondo che parte inaspettato dalla città dotta e grassa”.
Prima ancora della città porticata, superando mode e miti, digerendo papi e re, il Quadrilatero è stato ed è non solo cuore, ma testa di Bologna.
Se “uno” vuole capire come cambia e si evolve la città, deve venire qui.
L’autore, che ci vive da decenni, bolognese doc, conosce di queste strade ogni sasso, assiste al mutare sempre più rapido di odori e rumori, di attività, e dunque è un testimone di ciò che nel Quadrilatero accade. Ma il fascino sta spesso nell’andare a scoprire cosa si cela dietro ogni muro, ogni androne, perché solo esplorando le radici di un luogo se ne apprende l’evoluzione e se ne scopre l’anima. Il libro è una sorta di taccuino con le foto di oggi, per un piccolo viaggio, da fare con gli occhi non solo rivolti alle vetrine, ma anche all’insù.
Gabriele Cremonini è bolognese, giornalista. Ha scritto e scrive per teatro, tv, radio, quotidiani e periodici. Ha esordito nel 2007 per Pendragon con il romanzo Sputasangue (tre ristampe, premio opera prima Rhegium Julii), seguito da Amanita (2009), storia di donne diverse tra i monti dell’Appennino e Dinda (2013) con cui ha completato la trilogia “in nero” ambientata sull’Appennino tosco-emiliano. Ma ha al suo attivo molte altre pubblicazioni.
F.S.
(25 settembre 2015)