A Bologna il giornalismo con Libera contro le mafie. Della Volpe: “Se condizionata non è informazione”
Il mondo del giornalismo al fianco di Libera nelle Giornate dell’Impegno e della Memoria delle vittime di mafia (21 e 22 marzo), nel ricordo dei 9 giornalisti uccisi dalle mafie dal dopoguerra a oggi.
La Federazione nazionale della stampa italiana ha partecipato – con il suo presidente Santo Della Volpe – alla marcia che ha attraversato Bologna per ricordare le vittime della criminalità organizzata e a due seminari su informazione, inchieste e presenza mafiosa in Emilia-Romagna, che si sono svolti nel pomeriggio del 21 marzo.
Tutto questo per ricordare l’importanza del giornalismo che indaga e fa conoscere le radici, la penetrazione e le conseguenze dei traffici gestiti dalle mafie, per la conoscenza dei fenomeni criminali che – come hanno dimostrato le recenti indagini della magistratura – sono ormai entrati nell’economia di vaste zone del Centro–Nord Italia, dopo aver occupato gran parte delle regioni del Sud.
Santo Della Volpe ha ricordato che le inchieste e le cronache giornalistiche sono state, e continuano a essere, una delle vere spine nel fianco di mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti, che vogliono invece fare affari e corrompere nel buio e nel segreto isolando le loro vittime.
Il giornalismo italiano – insieme a Fnsi e Libera – ha riaffermato le battaglie per un’informazione vera e democratica, contro le minacce e le intimidazioni ai giornalisti, che ormai non sono solo fisiche, ma economiche e legali, con “querele temerarie” e risarcimenti per danni presunti che tendono a bloccare le inchieste e il lavoro dell’informazione.
A Bologna, i giornalisti italiani hanno ribadito con Libera e le 200mila persone, associazioni, scuole, istituzioni e sindacati presenti nelle giornate antimafia, che l’informazione è, e deve continuare a essere, libera, altrimenti non è informazione.
Della Volpe ha concluso che un paese con una informazione condizionata, non può essere uno Stato democratico, una nazione libera e coesa.
Dal sito della Fnsi www.fnsi.it.
(24 marzo 2015)