Celebrazioni 60º UCSI: udienza da Papa Francesco e seminario Fpc a Bologna
1959-2019: l’UCSI tra passato e futuro della comunicazione è il titolo del convegno organizzato da Ucsi Emilia-Romagna, in collaborazione con Ordine regionale dei Giornalisti e Fondazione OdG, mercoledì 30 ottobre, dalle ore 15 alle 19, nella Sala Santa Clelia della Curia di Bologna (via Altabella, 6).
L’Ucsi Emilia-Romagna festeggia così il 60esimo anniversario dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, che ha avuto la sua culla nella nostra regione e in particolare a Bologna. L’incontro, valido per la Fpc (programma dettagliato a questo link) vede la partecipazione di storici, esperti e giornalisti, fra i quali la presidente nazionale dell’Ucsi Vania De Luca.
L’intento dei promotori è dare uno sguardo al passato, alla storia del giornalismo cattolico (che ha dato vita a diverse iniziative imprenditoriali, come l’Avvenire di Acquaderni) per arrivare a oggi, al tempo degli influencer, alla Rete, ai nuovi protagonisti della comunicazione e far comprendere quanto siano importanti le nostre radici nella lettura dei fatti che stiamo vivendo. Con una domanda cruciale: i cosiddetti influencer posso definirsi giornalisti?
I festeggiamenti per i 60 anni dalla fondazione dell’Ucsi sono iniziati il 23 settembre scorso con una udienza in Vaticano da Papa Francesco. Nell’occasione, il Pontefice ha indirizzato alla stampa cattolica un discorso di segno universale, valido per tutti i giornalisti e per chiunque oggi si trovi a percorrere le complicate vie della comunicazione.
Messaggio integrale di Papa Francesco a questo link.
Di seguito il resoconto dell’udienza redatto da Alberto Lazzarini, Consigliere nazionale e Presidente Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti nonché componente di Giunta e Tesoriere nazionale Ucsi.
Giornata storica, memorabile, per l’Ucsi nazionale e per quella emiliano-romagnola in particolare: il 23 settembre, infatti, la dirigenza dei giornalisti cattolici ha partecipato all’udienza privata con Papa Francesco che ha rivolto loro un intenso messaggio legato non solo all’attività dell’associazione ma più in generale al mondo della stampa che sta attraversando un periodo molto complesso e di grande difficoltà.
L’incontro è avvenuto in occasione del sessantesimo di vita dell’Ucsi, fondata a Bologna nel 1959. Di qui il grande, ulteriore significato insito in questa udienza davvero speciale.
Nutrita era la delegazione Ucsi della nostra regione, che conta ai vertici nazionali il membro di Giunta e tesoriere Alberto Lazzarini, i consiglieri nazionali Matteo Billi (presidente Ucsi Emilia-Romagna), Francesco Rossi e Gabriella Zucchi, don Marco Baroncini consulente ecclesiale regionale, il revisore dei conti Roberto Zalambani. Sono inoltre intervenuti i consiglieri regionali Guido Mocellin (tesoriere, già componente di Giunta nazionale), Maria Elisabetta Gandolfi (segretaria), Paolo Poponessi, Domenico Segna, Massimiliano Borghi, Giorgio Tonelli (a sua volta ex segretario nazionale).
Papa Francesco, come sempre sorridente, aperto e cordiale, ha rivolto ai dirigenti Ucsi un discorso breve e ricco di significati, applauditissimo, che ha fatto e farà riflettere a lungo.
“Vi incoraggio – ha esordito il Pontefice – a portare avanti questa missione attingendo sempre linfa dalle radici che vi hanno fatto nascere: la fede, la passione per la storia degli uomini e la cura delle dimensioni antropologica ed etica della comunicazione. La rivista Desk e il sito web, la scuola di formazione di Assisi e le tante attività nei territori sono i segni concreti del vostro servizio al bene comune”.
Poi il primo pressante invito: “Vi esorto a essere voce della coscienza di un giornalismo capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane. Perché oggi c’è una mescolanza che non si distingue”.
Quindi il giornalista deve “lavorare per la coesione sociale, a dire la verità ad ogni costo”. E allora “Questo significa anche essere liberi di fronte all’audience: parlare con lo stile evangelico: “sì, sì”, “no, no”, perché il di più viene dal maligno (cfr Mt 5,37). La comunicazione ha bisogno di parole vere in mezzo a tante parole vuote. E in questo avete una grande responsabilità: le vostre parole raccontano il mondo e lo modellano, i vostri racconti possono generare spazi di libertà o di schiavitù, di responsabilità o di dipendenza dal potere”.
Le difficoltà sono acuite dal nostro tempo, dominato dalle tecnologie: “Nell’era del web il compito del giornalista è identificare le fonti credibili, contestualizzarle, interpretarle e gerarchizzarle. Non abbiate paura di rovesciare l’ordine delle notizie, per dar voce a chi non ce l’ha; di raccontare le “buone notizie” che generano amicizia sociale. Vi ringrazio perché già vi sforzate di lavorare per questo, anche con documenti come la Laudato si’, che non è un’enciclica ecologica, ma sociale, e promuove un nuovo modello di sviluppo umano integrale: voi cooperate a farlo diventare cultura condivisa – grazie! –, in alternativa a sistemi nei quali si è costretti a ridurre tutto al consumo”–
Tutte le associazioni regionali Ucsi hanno preso parte all’evento, guidate dalla presidente nazionale, la giornalista di RaiNews24 Vania De Luca, che in apertura aveva portato a Francesco il saluto dell’Associazione sottolineando l’impegno dei giornalisti cattolici: “Cerchiamo di essere giornalisti di pace, costruttori di ponti, in dialogo e in cammino con tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Cerchiamo di essere sentinelle della libertà di informazione, che come per ogni bene e per ogni libertà, pur faticosamente conquistati, ci appartiene, eppure non si può mai dare per scontata. Come singoli e come gruppi ci sentiamo chiamati a essere una presenza di sale, di lievito e di luce lì dove siamo”.
(30 settembre 2019)