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Deontologia, diritti e nuove sfide per un giornalismo al passo con i tempi

Lo scorso 29 maggio è iniziato il nuovo ciclo di seminari sulCodice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti” (in vigore dal primo giugno 2025), che ha sostituito il “Testo Unico dei doveri del giornalista”. Organizzato dall’OdG Emilia-Romagna e dalla cattedra di Diritto della comunicazione dell’Unibo, il ciclo di incontri riconferma la loro decennale collaborazione caratterizzata dal continuo confronto del diritto con l’informazione, offrendo così percorsi di approfondimento originali e autorevoli anche in questo momento storico cruciale, in cui il giornalismo è chiamato a misurarsi con sfide sempre più complesse: dall’utilizzo dell’IA, all’evoluzione dei diritti individuali e al ripensamento del suo ruolo nella società.
Il ciclo seminariale è articolato in quattro incontri. Il secondo, previsto per il prossimo 20 giugno (ore 15-18, Palazzo Malvezzi – Sala delle Armi, via Zamboni 22, Bologna) svilupperà ulteriormente quanto già introdotto dal primo del 29 maggio, concentrandosi sulle principali modifiche del nuovo Codice deontologico.
“Seminario importante – ha affermato
Silvestro Ramunno, presidente dell’OdG E-R – perché fa conoscere ai giornalisti un documento che è espressione di una deontologia viva, che nasce dalla realtà ed evolve con essa, declinando in un modo inclusivo il fare informazione, già nel titolo, che estende la responsabilità etica della professione a tutti i contenuti prodotti e diffusi da internet e dall’IA e invita ad un uso più consapevole del linguaggio, in particolare quando il racconto è legato alle minoranze. Tutti elementi che contribuiscono a ricostruire la fiducia tra il giornalismo e l’opinione pubblica”.
Aspetto rimarcato anche da
Mara Pedrabissi, presidente della Commissione Pari Opportunità della FNSI, che nel suo intervento ha ricordato “la valenza sociale della professione giornalistica e per questo il nuovo Codice si concentra sul linguaggio, che può essere un’arma, aggiornandolo alle vecchie e nuove sensibilità e fragilità, come quella di genere”.
Per tutte queste ragioni il nuovo Codice è scritto in modo tale da essere accessibile non solo ai giornalisti, ma a tutti, concepito come uno strumento di consapevolezza ma anche di controllo da parte dell’opinione pubblica sull’operato di chi diffonde informazione: “Novità assoluta sul piano giuridico”, ha puntualizzato il professor
Carlo Berti, titolare della Cattedra di Diritto della comunicazione Unibo. “Nei suoi 40 articoli il nuovo codice recepisce il vecchio T.U. e le Carte deontologiche, ed è un passaggio non solo di semplificazione, ma giuridicamente rilevante, perché si passa da quelle che erano solo fonti di responsabilità e orientamento dell’operato del giornalista, soggette ad interpretazioni, al fatto che quest’ultimo testo deontologico è riconosciuto quale unica fonte regolatoria, a cui riferirsi per giudicare la correttezza di chi fa informazione, fondandosi su una legge dello Stato, la n. 69/1963 istitutiva dell’OdG, che a sua volta si fonda sull’art. 21 della Costituzione, tanto da spingerci a porci una domanda normativamente importante, e cioè se queste regole deontologiche siano a solo carico dei giornalisti o di tutti nell’esercizio del diritto alla libertà di espressione”.
Riflessione cruciale, e per questo gli ultimi due incontri del ciclo (
previsti il 17 ottobre e il 21 novembre 2025) si concentreranno sulla produzione dell’informazione digitale e di quella dell’IA, usata nelle redazioni dei quotidiani e in diretta, nelle TV, fino ad arrivare a tutti i contenuti che circolano su internet, in continuo confronto con l’evoluzione normativa soprattutto europea. La proposta seminariale rientra nella formazione professionale continua per i giornalisti a livello regionale (l’ultimo incontro si svolgerà infatti presso le aule della sede Unibo a Ravenna) e offre anche uno spazio di confronto tra vari professionisti: dal giornalista, al giurista, all’avvocato, e soprattutto fra tutti i colleghi che partecipano ai corsi.

Iscrizioni sulla piattaforma www.formazionegiornalisti.it.

Giusy Ferro
(21 giugno 2025)