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Federico e Angelo Ravagli: padre e figlio protagonisti del giornalismo del ‘900

Federico Ravagli era nato a Bagnacavallo nel 1889. Docente di Lettere per 43 anni, scrittore, poeta, giornalista di cronaca e di elzeviro, raccoglitore meticoloso di memorie. Nel 1926 costituì a Tripoli la Famiglia Romagnola. In Libia, tra il 1924 e il 1931, insegnò Filosofia e Storia. Fu inviato del Resto del Carlino e corrispondente del Giornale d’Italia e dell’Ambrosiano.
Scapigliato e irrequieto, visse intense stagioni di vita goliardica in amicizia con Dino Campana. Ai loro rapporti il Centro Studi Campaniani, la rivista La Piè e Casa Moretti di Cesenatico dedicano sabato 24 giugno un convegno a Marradi, dove sarà reso omaggio anche al figlio Angelo Ravagli, pure lui giornalista, che verrà ricordato da amici e colleghi lunedì 26 giugno (ore 10) in Santa Maria della Vita a Bologna.

Angelo Ravagli ci ha lasciato il 27 giugno 1997, vent’anni fa. Aveva 48 anni. Era stato consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, vicepresidente dell’Associazione Stampa Emilia-Romagna e consigliere regionale dell’Ucsi. Aveva iniziato l’attività alla Nuova Gazzetta di Modena come cronista per poi passare come critico teatrale alla Gazzetta di Mantova. Dal 1985 aveva seguito per il Resto del Carlino le attività della Giunta e del Consiglio della Regione Emilia-Romagna. Direttore di Prospettive, rassegna periodica sui problemi giuridici e sociali del lavoro, è stato addetto stampa e poi segretario bolognese del Sindacato autonomo bancari (Fabi).
Roberto Zalambani
(23 giugno 2017)