
World press freedom day 2025: a Conselice istituzioni, inviati di guerra e cronisti minacciati
Sabato 3 maggio 2025 a Conselice si è svolta la consueta manifestazione promossa dal sindacato dei giornalisti. Federazione Nazionale Stampa Italiana, Associazione Stampa Emilia-Romagna, Osservatorio sulla Libertà di Stampa, Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna, istituzioni locali, inviati e colleghi sotto protezione si sono riuniti nel Comune ravennate per l’annuale appuntamento dedicato alla tutela della libera informazione. “Nell’ottantesimo della Liberazione partigiana – sottolineano i promotori – acquisisce un valore ulteriore celebrare la Giornata mondiale della Libertà di Stampa, ancor più quando la categoria subisce attacchi che mirano ad imbavagliarla”.
“Europa, democrazie e libertà di stampa sotto attacco. L’attualità delle conquiste della Liberazione tra bavagli, guerre e nuova narrazione della storia” è il titolo dato alla Giornata 2025 e all’incontro-seminario celebrativo, valido anche per la formazione professionale dei giornalisti. “La libertà di stampa è un diritto riconosciuto da qualsiasi Stato che si definisca di diritto” lo slogan e il filo rosso dell’evento di quest’anno.
In apertura introduzione e riflessioni di Paolo Berizzi (inviato di Repubblica costretto a vivere sotto scorta e presidente dell’Osservatorio sulla libertà di stampa) sul tema “Ottant’anni dopo il 25 Aprile – I giornalisti alle prese con censure, bavagli e nuova narrazione della storia”.
Poi numerosi contributi “che hanno delineato l’isolamento vissuto da eroi della stampa”, coordinati da Andrea Sangiorgi (sindaco di Conselice), Paolo Maria Amadasi (presidente Associazione Stampa Emilia-Romagna), Matteo Naccari (segretario generale aggiunto Federazione Nazionale Stampa Italiana) e Serena Bersani (tesoriera Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna).
Relazioni: “Nell’era della comunicazione veloce è ancora più importante raccontare ciò che si vede con i propri occhi” di Lorenzo Bianchi (giornalista, già inviato di guerra), “Da un fronte all’altro, la vita dell’inviato di guerra fra i vincoli e le pressioni dei governi” di Daniele Piervincenzi (giornalista e inviato), “Un pezzo di vita in una terra di morte. Storie di solidarietà tra l’Emilia e la Cisgiordania” di Paolo Bonacini (giornalista e scrittore, componente direttivo Aser).
E testimonianze: “Un’esperienza di frontiera nel Tacco d’Italia” di Marilù Mastrogiovanni (giornalista investigativa sotto protezione) e “La vita del cronista nella città con tre scioglimenti per mafia in cui regna il clan degli scissionisti (i vincenti della guerra di Scampia)” di Mimmo Rubio (giornalista anticamorra sotto scorta).
Alessandra Costante (segretaria generale Federazione Nazionale Stampa Italiana) ha curato le conclusioni dell’incontro, incentrato su “importanza della corretta narrazione degli eventi; conoscenza del lavoro dell’inviato di guerra e dei suoi rischi; ruolo del giornalismo d’inchiesta alle prese con bavagli normativi, querele temerarie, intimidazioni e minacce concrete: la vita del giornalista sotto scorta”.
Altre info nel sito di Fnsi.
F.S.
(3 maggio 2025)