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“I dannati di Kirkuk”: toccante narrazione autobiografica di David Issamadden curata dalla giornalista Daniela De Blasio

“Una finestra su una terra tra inferno e paradiso” è quella che dischiude I dannati di Kirkuk di David Issamadden, nuovo libro-autobiografia sul Kurdistan scritto insieme alla giornalista Daniela De Blasio, pubblicato da Calamaro Edizioni.
Quasi 200 pagine per dipanare una narrazione intensa e commovente, per tratteggiare l’affresco di “una terra che pochi conoscono, ma che è stata culla di civiltà”. I dannati di Kirkuk è “la storia di un bambino che attraverso forti emozioni e stati d’animo contrastanti ci fa entrare nel suo piccolo grande mondo, nel suo Kurdistan”. È la vicenda “di un bambino che ancora non ha conosciuto il male e di un Paese che accoglie e protegge con i suoi profumi e i suoi colori. È la Storia di un Paese che all’improvviso si trasforma in una prigione e incatena uomini e pensieri. Diventa teatro di eventi epocali, di trasformazioni repentine, di gioie e festeggiamenti, ma anche di lacrime, persecuzioni e ingiustizie. Per chi racconta, il Kurdistan è una terra profondamente amata e temuta allo stesso tempo”.
Focus della narrazione è la vita del protagonista: “parte dall’infanzia e arriva all’adolescenza, attraversando i primi innocenti amori e i ricordi di antiche tradizioni. Costretto a lasciare il Paese non lo ha mai dimenticato, anche se ha potuto rivederlo solo dopo vent’anni di esilio senza poter riabbracciare i genitori, nel frattempo venuti a mancare”. Un’esperienza di vita reale, con risvolti affettivi e drammatici, messa in pagina dall’autore-narratore “per rendere giustizia alla sua famiglia e alla sua comunità, per non dimenticare che anche dopo una dittatura la Storia va avanti”.

David Issamadden è nato a Kirkuk, nel Kurdistan dell’Iraq del Sud. È stato un esponente molto attivo del movimento studentesco democratico. Dopo il liceo scientifico si è trasferito in Italia per proseguire a Bologna gli studi universitari in medicina e chirurgia. Conseguita la laurea ha svolto la professione in qualità di guardia medica e nei reparti di pronto soccorso, per poi entrare nello staff medico del Bologna Calcio fino a diventarne Direttore Sanitario. Attualmente è presidente della Comunità curda in Italia. Ha dovuto attendere vent’anni e la caduta del regime dittatoriale di Saddam Hussein per tornare in Kurdistan. Costretto a lasciare la sua terra, per lungo tempo i suoi ricordi hanno fatto parte di racconti destinati solo alla famiglia e alle persone a lui più vicine fino a quando Daniela De Blasio, a cui aveva confidato l’intenzione di rendere pubblica la sua storia, lo ha aiutato a realizzare questo libro. Un volume autobiografico ma non solo perché Issamadden ricorda la “terra d’origine, le sue tradizioni e soprattutto le profonde ferite che la storia ha inferto non solo alla sua famiglia, ma anche a tanti kurdi che si sono battuti per la libertà e per la giustizia”.

Daniela De Blasio è una giornalista di Bologna. Ha iniziato la professione nei primi anni Ottanta occupandosi prevalente­mente di calcio per un quotidiano spor­tivo, poi i suoi interessi si sono estesi alla cronaca di costume e alla divulgazione turistica. Conosce David Issamadden da oltre trent’anni e avendo ascoltato gli appassio­nati racconti sulla sua vita in Kurdistan, ha messo a sua disposizione la propria espe­rienza professionale, spronandolo a met­tere su carta non solo le date e gli eventi che hanno contrassegnato la storia del suo Paese e della sua famiglia, ma anche e soprattutto le forti emozioni che rendono questi racconti unici e allo stesso tempo universali.

F.S.
(6 maggio 2024)