Chiara Gibertoni, Direttore generale del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi e Commissario straordinario della ASL bolognese scrive a Direttori e Caporedattori
Rilasciare dichiarazioni ufficiali ora è un compito molto delicato da non sottovalutare, perché il rischio è quello di non riuscire a valorizzare il lavoro di tutti.
Vivo una grande dissociazione tra l’apparente calma che domina tra le vie della nostra città e la situazione, al contrario, frenetica che si registra all’interno degli ospedali e delle strutture sanitarie.
Se per i cittadini è faticoso rinunciare alle proprie abitudini, evitare di uscire e relazionarsi con gli altri, la vera fatica in queste ore la stanno facendo tutti gli operatori sanitari. Restare a casa non è solo un dovere, ma un privilegio rispetto alla pressione che deve sostenere chi lavora in ospedale e nell’assistenza sanitaria ai cittadini.
Siamo messi a dura prova, perché questa situazione coinvolge ogni aspetto della cura: dalla prevenzione, per limitare la diffusione del virus, alla parte più intensiva, cioè l’assistenza vera e propria ai pazienti che devono essere ricoverati e alcuni intubati. Oltre allo sforzo clinico, è necessario un lavoro di programmazione e organizzazione da parte di tutti, difficile e complesso, perché il sistema si deve continuamente riaggiornare e siamo in grado di leggere la situazione con pochissimo anticipo temporale.
In questi giorni, abbiamo ricevuto 2 milioni di € da parte di uno dei principali industriali della nostra città e da parte delle due principali fondazioni cittadine, Fondazione del Monte e Fondazione Carisbo. Un aiuto concreto, perché con questa somma siamo in grado di attivare i posti letto aggiuntivi all’interno del S. Orsola, sia di terapia intensiva che di degenza ordinaria, da dedicare in modo esclusivo ai malati di coronavirus. Una possibilità in più che, in questo momento in cui tutta la sanità di Bologna sta reagendo all’unisono, si traduce in sostegno per tutti gli ospedali.
Tutti noi abbiamo ricevuto, da questo gesto, il conforto della attenzione da parte della città, gesto di affetto che ci sostiene e rincuora, sottoscritta compresa. Ringrazio, da parte di tutta la comunità della sanità di Bologna, chi ha pensato a noi e si è messo a nostra disposizione con un aiuto economico concreto che vale in questo momento come un abbraccio. Un sostegno che sono sicura proseguirà grazie alla generosità fin qui dimostrata da molti.
Sul sito delle due aziende sanitarie è pubblicata poi una sottoscrizione promossa dalla Fondazione Sant’Orsola dedicata al sostegno del personale di tutti gli ospedali bolognesi impegnato sul campo e anche in questo caso in pochi giorni abbiamo superato i 400.000 € raccolti: si tradurranno in servizi concreti per medici, infermieri e personale di assistenza che devono trasferirsi temporaneamente o che devono affidare la custodia dei loro figli o genitori anziani, sarà la possibilità di ottenere la consegna a domicilio della spesa e spostarsi da un luogo all’altro in modo agevole nonostante i servizi di trasporto pubblici ridotti.
Ringrazio, poi, gli oltre 300 studenti di medicina che si sono spontaneamente e volontariamente dichiarati disponibili a dare una mano. Anche questo gesto ha entusiasmato e rafforzato tutti noi operatori sanitari.
Sono giorni di incertezza e timore dell’ignoto. Posso dire con estrema sicurezza, però, che gli operatori sanitari non si lasciano sopraffare dalla paura e reagiscono alle situazioni di emergenza con estrema professionalità, come li ho sempre visti fare. Gli spigoli dell’angoscia vengono ammorbiditi da un forte senso di comunità e l’atmosfera di efficace collaborazione che si è creata distoglie l’attenzione dall’inquietudine, così che ognuno di noi possa dedicare tutte le sue energie ai malati. In questo modo con l’aiuto di tutti ce la faremo.
La vicinanza poi della città ci motiva e ci rincuora: Grazie Bologna!
Chiara Gibertoni
Direttore generale Policlinico Sant’Orsola e Commissario straordinario Azienda USL Bologna
(17 marzo 2020)
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