Inaugurata la lapide a ricordo di Ezio Cesarini nella sede del Master in giornalismo
Anche il sole, splendendo in questo giorno di ottobre, ha voluto “festeggiare” il ripristino della targa in onore di Ezio Cesarini, giornalista-eroe, fucilato dai fascisti il 27 gennaio 1944 perché “complice morale” dell’uccisione del federale di Bologna, Eugenio Facchini, da parte di un “commando” partigiano.
La cerimonia si è svolta la mattina del 22 ottobre nella nuova sede del Master in Giornalismo dell’Università di Bologna, in piazzetta Morandi, nel capoluogo emiliano-romagnolo. Il direttore Fulvio Cammarano ha ringraziato i numerosi presenti alla cerimonia e si è detto onorato di ospitare nella sede dell’Alma Mater il ritrovato e significativo ricordo del Giornalista scomparso ed ha invitato i giovani allievi a ispirarsi al Caduto nell’impegno a onorare la professione senza limiti e con coraggio estremo.
Il presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti, Giovanni Rossi, ha rievocato l’impegno del ricordare l’illustre iscritto e ha coordinato gli interventi degli oratori concedendo per primo la parola a Claudio Santini che ha svolto una particolare e accurata ricerca sulle carte rinvenute alla luce in occasione di questa cerimonia. Il presidente del Consiglio di Disciplina territoriale dell’Ordine ha fatto la storia di questa targa, voluta dall’Associazione Stampa nel 1951, poi collocata nell’atrio del Giornale dell’Emilia in via Gramsci a Bologna, poi trasferita nella nuova sede del Resto del Carlino (giornale dove Cesarini aveva a lungo lavorato), infine custodita in un luogo non aperto al pubblico e “riscoperta” dal Comitato di Redazione per questa cerimonia.
Ha infine presentato (alla presenza dell’editore Roberto Mugavero) il libro che narra la storia completa del giornalista-eroe, che comparirà nelle librerie fra qualche giorno.
Il vice-presidente dell’Associazione stampa regionale, Paolo Maria Amadasi, ha sottolineato l’impegno del Sindacato per ricordare il Giornalista che ha saputo tenere la schiena diritta anche a costo del sacrificio della vita.
L’assessore comunale Claudio Mazzanti ha portato il saluto del Sindaco e ha ricordato la dedica della Via nel Quartiere Savena, nei pressi della vecchia (e scomparsa) Casa del Popolo.
Michele Brambilla, direttore del Resto del Carlino, ha porto il saluto della più diffusa testata quotidiana della regione e ha annunciato l’impegno del Giornale a rievocare con ulteriori iniziative il dipendente che ha onorato la professione.
Sono intervenute alla cerimonia la figlia di Ezio Cesarini, Vittoria, e la nipote Anna che ha concesso una lunga intervista che compare nel libro.
CHI ERA EZIO CESARINI
Un giornalista eroe che sacrificò la vita per tener fede al suo ideale di professionista senza paura anche di fronte al plotone di esecuzione fascista che pose fine alla sua ancor giovane vita. Parliamo di Ezio Cesarini.
Giornalista de “il Resto del Carlino” fu fucilato dai fascisti nel gennaio 1944 al Poligono di via Agucchi a Bologna come “concorrente morale” (poiché in carcere) nell’uccisione di Eugenio Facchini, federale repubblichino di Bologna. È stato riconosciuto partigiano nella brigata “Matteotti Città”, ha ricevuto la medaglia d’argento al valor militare e, a guerra finita, il suo corpo è stato sepolto nel Sacrario dei martiri della Resistenza alla Certosa di Bologna.
È stato anche fedele testimone del suo tempo e ha dimostrato come i giornalisti debbano restare sempre con la schiena dritta anche a costo del sacrificio della propria vita.
Il Comune di Bologna ha intitolato a suo nome una strada nel Quartiere Navile e l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna gli ha dedicato la sala delle conferenze nella sede di Strada Maggiore, 6. L’ ASEM (allora Associazione Stampa Emilia Marche) ha fatto allestire in suo onore una lapide che è stata recentemente ritrovata ed esposta nel contesto della nuova struttura che ospita gli allievi aspiranti giornalisti.
Su impulso dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna Il Consiglio regionale, presieduto da Giovanni Rossi, ha deciso di ripercorrere storicamente la sua vita per farla conoscere ai giovani che intraprendono la professione e a tutti i cittadini amanti della libertà. È stato fatto un al lavoro di ricerca (affidato a Claudio Santini) che ha portato alla luce documenti inediti (come il fascicolo sul giornalista eroe, conservato, ma mai analizzato, negli archivi storici dell’OdG in Strada Maggiore, a Bologna) e i documenti conservati all’Istituto Ferruccio Parri, sempre a Bologna). Sono stati, infine, intervistati i parenti che, per la prima volta, hanno raccontato i loro ricordi e hanno mostrato documenti, foto, ritagli di giornali finora mai resi pubblici.
ph Adriana Tuzzo
(24 ottobre 2020)
Nella foto di copertina un momento dell’inaugurazione della lapide in ricordo di Ezio Cesarini. Da sinistra: Michele Brambilla, Direttore de “il Resto del Carlino”; Claudio Santini, Presidente del Consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine regionale dei giornalisti e autore di un libro sulla figura di Cesarini; Paolo Maria Amadasi, vice-Presidente dell’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna; la signora Vittoria Cesarini, figlia di Ezio; Giovanni Rossi, Presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna; l’assessore comunale Claudio Mazzanti; il professor Fulvio Cammarano, Direttore del Master in Giornalismo dell’Università di Bologna