International Journalism Festival 2015
Il Festival internazionale del giornalismo di Perugia sta per inaugurare la nona edizione. Dal 15 al 19 aprile, la città umbra ospiterà l’ormai tradizionale e atteso appuntamento, apprezzato in tutto il mondo e da qualcuno definito “un social network live”.
Per cinque giorni si incontreranno “le mille voci, i mille colori di chi fa giornalismo: i professionisti dell’informazione, i cittadini che vogliono contribuire, il pubblico che vuole partecipare”. La condivisione di saperi e competenze, il confronto e lo scambio sono il cuore del Festival. Ecco perché lo slogan di questa edizione è #ijf15 everybody learning from everybody else. Tutti possono imparare da tutti.
Arriveranno 240 volontari (studenti, aspiranti giornalisti, fotografi) da 26 paesi diversi: Albania, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Croazia, Etiopia, Germania, Guatemala, India, Iraq, Italia, Moldavia, Nuova Zelanda, Olanda, Repubblica Ceca, Russia, Slovacchia, Spagna, Sud Africa, Svezia, Ungheria, USA, Venezuela, Zambia.
Con il sostegno di sponsor e istituzioni anche quest’anno Perugia ha potuto realizzare quello che ormai viene considerato uno dei più importanti “media event” nel panorama europeo e non solo: 5 giorni, più di 200 eventi, oltre 500 speaker (relatori) da 34 paesi diversi, tutto a ingresso libero.
Evento speciale del Festival è il dibattito con Edward Snowden su Sorveglianza e privacy. Per la prima volta in Italia, l’incontro-confronto vedrà la partecipazione degli stessi protagonisti:
Edward Snowden, il whistleblower che ha rivelato l’enorme portata delle pratiche di sorveglianza della Nsa e Laura Poitras, la regista vincitrice di un premio Oscar per il documentario Citizenfour, in cui ha ripreso le riunioni avvenute tra Snowden e i giornalisti, e di un premio Pulitzer per l’inchiesta giornalistica che ha divulgato la storia. L’avvocato di Snowden, Ben Wizner, e il direttore della neonata Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili Andrea Menapace analizzeranno le implicazioni della vicenda sui diritti umani.
Oltre ai numerosi incontri tematici, sono previsti una cinquantina di workshop, serate teatrali, proiezioni di documentari e la Scuola di Data Journalism (tra le più importanti in Europa).
Ma in primo piano c’è soprattutto la libertà d’espressione, “fortemente a rischio anche in Italia, per le leggi che mettono in difficoltà soprattutto i freelance perché non hanno le spalle coperte, per le pressione politiche sui media, per le mafie che costringono colleghi a vivere sotto scorta”.
Info e programma completo nel sito del Festival.
(11 aprile 2015)