LA NUOVA FORMA DELLA LUCE: mostra d’arte del fotogiornalista Gabriele Fiolo. Allestita fino al 28 luglio 2024 nella Torre Maggiore della Rocca di Dozza (BO)
Un progetto artistico nato dal fango dell’alluvione 2023. Una mostra di “oggetti fotografici trouvé” in bilico fra la pattumiera e l’eternità. Questo racchiude LA NUOVA FORMA DELLA LUCE – Frammenti di rinascita, opera-expo di Gabriele Fiolo inaugurata il 18 maggio (anniversario dell’alluvione e Giornata Internazionale dei Musei) nella Torre Maggiore della suggestiva Rocca di Dozza (BO), dove si può visitare fino al 28 luglio 2024.
Nel mese di maggio 2023 l’Emilia-Romagna è stata aspramente colpita da alluvioni e frane senza precedenti. 21 fiumi e corsi d’acqua esondati. Allagamenti diffusi in 37 Comuni, 250 frane in 48 località della regione. 16 morti, più di 35mila sfollati, danni stimati pari a 8,8 miliardi di euro. La calamità ha distrutto anche l’intero archivio analogico di Gabriele Fiolo, realizzato con passione dal 1980 al 2002. Sgomento, senso di perdita, impotenza: più di vent’anni di lavoro diventati immondizia. Sacchi di prezioso materiale fotografico irrimediabilmente danneggiato buttati nel cassonetto (tanti, troppi, ma non tutti). Poi dal fango è nata “la Fenice”: l’idea di un progetto artistico simbolo di rinascita, metamorfosi, resistenza, forza nuova. Dalla ferita dell’alluvione ha preso vita LA NUOVA FORMA DELLA LUCE.
Una “risposta d’arte” che mette in campo la professionalità di Fiolo, ma soprattutto le sue doti umane e creative: delicatezza, sensibilità, originalità. “Attraverso la trasformazione di diapositive distrutte, in opere d’arte uniche, il progetto racconta la storia di resilienza e rinascita, un processo di recupero e reinvenzione anche di fronte alle avversità”. La mostra scaturita dal progetto “si propone, non solo di raccontare l’impatto emotivo e sociale che l’alluvione ha avuto su chi ha sofferto in prima persona”, ma anche di “sensibilizzare sul cambiamento climatico, coinvolgere la comunità e promuovere la sostenibilità attraverso il riutilizzo creativo”.
LA NUOVA FORMA DELLA LUCE – Frammenti di rinascita testimonia le conseguenze del drammatico evento, che ha colpito “non solo le nostre case e le nostre strade, ma anche i nostri cuori e le nostre anime” cancellando memorie, emozioni, tracce di vita. Di fronte allo sconforto Gabriele Fiolo ha deciso di non “buttare” parte del suo archivio fotografico e di dare “nuova forma” alle immagini danneggiate creando installazioni, pannelli, composizioni. Le opere esposte “diventano uno strumento per narrare la storia dell’alluvione. Sono testimonianze di coraggio, solidarietà e speranza. Ogni diapositiva e ogni fotografia prende vita dai frammenti di ricordi distrutti dall’alluvione e racconta una storia di dolore e perdita, ma anche di determinazione e rinnovamento”. Perché “non sono solo le diapositive che sono state sommerse dalle acque, sono i ricordi di momenti felici e di momenti tristi che hanno plasmato le nostre vite e che ora sono diventati frammenti di un passato che non possiamo più toccare, un momento prezioso congelato nel tempo e ora irrimediabilmente alterato. Rappresentano il pianto della gente che ha vissuto la stessa situazione, ma che non ha avuto il mezzo per esprimerla”.
Singolare è il “riutilizzo creativo” dei materiali messi in mostra, realizzato attraverso un processo di recupero e reinvenzione. “Le imperfezioni, le macchie e le crepe diventano la forza e la parte integrante dell’unicità e della bellezza di queste immagini, simboli tangibili della capacità umana di trovare la bellezza anche nella rovina. Le diapositive, inesorabilmente condannate ad essere buttate, trovano invece una nuova vita, trasformate con amore e dedizione, rinascendo, con una nuova Luce, come una collezione unica, preziosa e irripetibile. Ri-creare il passato, non limitandosi a restaurare le diapositive, ma ri-creando le immagini attraverso tecniche artistiche che trasformano i danni in nuove narrazioni visive, sottolineando il tema della sostenibilità e del riuso promuovendo la consapevolezza ambientale”. Non solo: “le immagini invitano il pubblico a riflettere sulle cause e gli effetti del cambiamento climatico, stimolando l’attenzione verso un problema che ormai tocca tutti da vicino”.
Gabriele Fiolo è fotoreporter (AIRF) e giornalista, Art Director dell’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS. Le sue immagini hanno dato voce a realtà spesso dimenticate e sono state esposte in sedi prestigiose in tutto il mondo. Da sempre attento a disagio, disabilità, vulnerabilità, è un testimone sincero di situazioni e condizioni sociali che mettono al centro l’essere umano. Con profondo impegno cerca di creare progetti fotografici intensi, innovativi, coinvolgenti. Ha realizzato numerose mostre in Italia, ma anche in Tanzania, Zanzibar, Kenia, Belgio, Spagna.
Il progetto-expo LA NUOVA FORMA DELLA LUCE – Frammenti di rinascita è stato realizzato con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Fondazione Dozza Città d’Arte, Comune di Dozza, Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna, in collaborazione con Ottiche Creative, Fondazione Innovazione Urbana.
Orari di visita: da lunedì a sabato ore 10-13 e 14-19; domenica e festivi ore 10-19.30.
Altre info a questo link. Report con interventi e immagini del vernissage nel sito dell’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS.
Franca Silvestri
(19 maggio 2024)