La tutela della persona deve essere effettiva. Vietate le foto con manette pixelate
Dai riscontri nell’attività del Consiglio di Disciplina è emerso che i colleghi hanno, in linea di massima, recepito le disposizioni relative al divieto di pubblicazione di immagini di persone con manette ai polsi. In sostanza dimostrano di conoscere quanto indicato nel Testo Unico che, all’art. 8 – Comma 1 dell’allegato 1 (“Regole deontologiche relative al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica – Tutela della dignità della persona”), indica espressamente: “le persone non possono essere presentate con ferri o manette ai polsi salvo ciò non sia necessario per segnalare abusi”.
Nell’esame degli esposti da parte dell’organo disciplinare è però emerso anche che, in alcuni casi, sono state pubblicate immagini di persone con le manette pixelate. In sostanza, come avviene solitamente per le foto dei minori, i colleghi hanno ritenuto così di essere in regola e di aver rispettato il disposto del codice che disciplina la correttezza dell’informazione giornalistica.
È opportuno però ricordare che il Garante della Privacy, che già più volte era intervenuto richiamando le testate al rispetto dell’obbligo deontologico in materia, ha ulteriormente chiarito con un pronunciamento/precisazione del 25 febbraio 2021 che celare dietro pixelatura le manette non basta se il soggetto ritratto risulta identificabile. E ciò in quanto la tutela della persona deve essere effettiva. Un chiarimento importante che i colleghi dovranno tenere presente nella pubblicazione delle foto di detenuti o di soggetti comunque ristretti nella loro libertà.
A.G.
(17 dicembre 2022)