L’Odg è entrato a pieno titolo nella formazione delle professioni vigilate
Maurizio D’Errico è stato il più esplicito. “Dobbiamo imparare a rispettarci partendo dall’assunto che qualche spot politico non può stravolgere un intero ordinamento ordinistico, peculiarità positiva del nostro Paese”, ha detto il Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato.
Il primo Convegno nazionale del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi professionali (Cup) sulla formazione continua – intitolato Identità, qualità e tutela del cittadino – si è svolto il 3 febbraio scorso nella sala congressi della Residenza di Ripetta a Roma e ha messo in evidenza il contributo che le professioni danno per il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione (come ha dimostrato Giuseppe Roma, senior advisor del Censis).
Aspetto colto dal Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri che, di fronte all’annuncio all’unisono degli Ordini vigilati di voler firmare in tempi brevi un protocollo per il riconoscimento reciproco delle eccellenze formative e dei relativi crediti, ha ventilato un passo ulteriore verso un possibile Regolamento ministeriale interdisciplinare. “Porte sempre aperte ai giornalisti professionisti e pubblicisti ” ha dichiarato in risposta alle preoccupazioni espresse dal Presidente del Cnog Enzo Iacopino su un minacciato, imminente stravolgimento della legge voluta da Guido Gonella e approvata il 3 febbraio del 1963.
Per la modifica della Legge, da tempo l’Ordine ha presentato una proposta di riforma che tiene conto dei cambiamenti epocali intervenuti nella nostra professione, preservando l’autogestione della categoria e approvando nei giorni scorsi, in un’ottica di trasparenza e di semplificazione, un “Testo unico dei doveri del giornalista”.
Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Pier Luigi Bertello ha illustrato le cifre relative alla “risposta” che i giornalisti italiani hanno dato nei primi due anni all’obbligo della formazione permanente continua: 4.300 intervenuti agli eventi in aula e 50mila partecipanti ai corsi online.
Mentre il coordinatore dei lavori Giorgio Sganga (Presidente della Fondazione Nazionale dei Commercialisti) ha affermato che gli Ordini sono gli autentici intermediari della fede pubblica e la Presidente del Cup Marina Calderone ha ricordato che solo una sinergia culturale di competenze condivise consentirà alle professioni vigilate di erogare servizi di qualità nei confronti dei cittadini.
Nei prossimi giorni sarà firmato il Protocollo d’intesa e inizierà il confronto con il Ministero della Giustizia.
Roberto Zalambani
ph Mario Rebeschini
(7 febbraio 2016)