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L’unicorno: originale narrazione-verità dei colleghi Marco Madonia e Gianluca Rotondi

Si intitola L’unicorno. Ascesa e caduta della start-up che voleva salvare il mondo dalla plastica il nuovo libro dei giornalisti Marco Madonia e Gianluca Rotondi, edito da Baldini+Castoldi nella collana Le Formiche.

Più di 300 pagine, dense e di interesse, per raccontare “la storia vera di Marco Astorri e Guido Cicognani, la storia dell’ascesa fulminante e del declino altrettanto rapido di un’intuizione fenomenale”. Una vicenda raccontata “con il ritmo di un film e l’intensità di un romanzo, in cui intraprendenza e ambizione si mescolano generando cortocircuiti, e in cui il successo e il denaro appaiono in tutta la loro precarietà e debolezza”.

La narrazione corre sul filo di alcune domande cruciali: “E se fosse possibile produrre una plastica che non fa male all’ambiente? Una plastica biodegradabile, prodotta con materiali di scarto, green?”. E trova risposte concrete: “In realtà, un materiale del genere, in natura, esiste già, è il Pha”. È questa l’intuizione di Marco Astorri: “non un chimico, ma un semplice grafico pubblicitario di Bologna che ora deve solo essere il primo a trasformare quell’intuizione in realtà. È così che nasce Bio-On, un’azienda che si avvale di un singolare modello di business improntato non sulla vendita del Pha, ma della licenza per il suo utilizzo”. Il successo non tarda ad arrivare: “grazie a uno stile comunicativo entusiasta e all’emergere di una coscienza ambientale nel mercato, investitori e aziende fanno a gara per avviare collaborazioni con la neonata impresa bolognese. Nel giro di pochi anni, l’azienda compie il salto di qualità e arriva in Borsa, raggiungendo la quotazione di un miliardo: è il secondo unicorno italiano dopo Yoox, uno dei pochissimi in Europa”. Le cose però si incrinano “quando la direzione avvia la costruzione di un impianto produttivo, molto più costoso del previsto, e soprattutto quando, con un video su YouTube, il misterioso shortista Gabriele Grego accusa Bio-On di essere un’impresa fittizia, truffaldina, che non ha mai prodotto nulla e che ha ingannato i suoi investitori”. È l’inizio della fine: “uno tsunami finanziario e giuridico si abbatte sull’azienda, mettendo fine al sogno di una plastica pulita per un pianeta diverso”.

Questa è la storia vera messa in pagina da Gianluca Rotondi e Marco Madonia, entrambi giornalisti nella redazione di Bologna del Corriere della Sera.

(25 giugno 2024)