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“Imparare a vedere per imparare a fotografare”: nuova expo in Assemblea legislativa RER a cura di Gabriele Fiolo. Si può visitare fino al 18 dicembre 2025

È stata inaugurata a Bologna (il 3 dicembre 2025), in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, la mostra “Imparare a vedere per imparare a fotografare” curata dal fotogiornalista Gabriele Fiolo e realizzata dall’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS in collaborazione con GRD – Associazione Genitori Ragazzi Down Bologna. La nuova esposizione – allestita nelle sale dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in viale Aldo Moro, 50 – resta aperta al pubblico fino al 18 dicembre 2025 (da lunedì a venerdì, dalle ore 9 alle 17, ingresso libero).

Espongono: Alessandro, Dino, Francesca, Giulia B., Giulia P. e Luca (ragazzi della GRD Bologna). Negli spazi di viale Aldo Moro è allestito anche un set fotografico per realizzare ritratti ai visitatori.

All’inaugurazione, insieme agli autori, sono intervenuti i curatori dell’iniziativa Gabriele Fiolo e Cristina Ferri, Maurizio Fabbri (presidente dell’Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna) e Silvestro Ramunno (presidente del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna). Presenti anche consigliere e consiglieri regionali.
Hanno sottolineato i curatori: nella Giornata internazionale delle persone con disabilità è “un momento istituzionale e culturale di grande valore”, che conferma “la forza inclusiva, educativa e sociale di questo percorso”.

“Come presidente dell’Assemblea legislativa – ha detto Maurizio Fabbri – voglio ribadire che esporre questi lavori, proprio nella Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, è un impegno che chiama tutti noi: istituzioni, pubblico e privato, mondo imprenditoriale e Terzo settore. Un impegno affinché la nostra Regione continui a rafforzare percorsi e progettualità che rendano possibile ciò che dovrebbe essere naturale: che ogni persona con disabilità possa costruire la propria vita attraverso le proprie scelte, secondo i propri dettagli. Come i ragazzi e le ragazze che hanno usato la fotografia per raccontarsi in maniera piena e autentica”. E ha concluso: “Ai ragazzi è stato consigliato di imparare a vedere per imparare a fotografare. A noi spetta ora un compito altrettanto essenziale: guardare queste fotografie e far sì che la nostra Regione continui a essere un luogo che dà forma, colore e piena esigibilità ai loro diritti”.

Gabriele Fiolo ha spiegato che “le fotografie suscitano emozioni in modo più immediato rispetto alla parola scritta o verbale. In una società in cui tutto scorre veloce, la fotografia riesce ancora a trasmette messaggi ed emozioni e sensazioni. I giovani in particolare mostrano un aumento della capacità di memoria visiva. Mentre la nostra generazione e i nostri nonni sapevano fare i calcoli a mente, i bambini e i ragazzi di oggi ricordano più facilmente a memoria film e immagini che hanno visto”. Ha inoltre precisato: “Questo progetto non produce semplici fotografie, ma diventa un contenitore di racconti di vita, in cui soggetto e fotografo si mescolano. Nelle foto c’è il desiderio di raccontarsi e di comunicare dei ragazzi, le loro emozioni e l’entusiasmo con cui le hanno realizzate”.

“Il cuore del nostro mestiere sta nel racconto e nella capacità di restituire la complessità del reale fornendo nuovi punti di vista”, ha dichiarato Silvestro Ramunno. “Gabriele Fiolo, fotografo e giornalista, da anni ha fatto di questa missione il suo tratto distintivo, soprattutto nel rappresentare il mondo delle persone con disabilità. Il suo approccio è sempre stato lontano dal pietismo, mirando a mostrare la vita così come si presenta. Insieme alla coautrice Cristina Ferri, ha fatto informazione con le immagini, creando valore per il giornalismo professionale in una fase in cui l’informazione è sotto pressione”.

“Imparare a vedere per imparare a fotografare” nasce da un percorso formativo continuo guidato da Gabriele Fiolo e Cristina Ferri, “in cui la fotografia è diventata un mezzo per stimolare l’autonomia espressiva e la consapevolezza personale di un gruppo di giovani con sindrome di Down e autistici, che si sono messi in gioco con grande sensibilità e autenticità. Le fotografie raccontano il mondo attraverso uno sguardo autentico, frutto di un processo che unisce pensiero, cuore e capacità di osservazione”. In particolare, “questa mostra racconta come i giovani partecipanti, grazie alla fotografia, abbiano acquisito una maggiore consapevolezza di sé stessi e raggiunto una propria autonomia, esprimendo ciò che le parole non sempre riescono a dire. Ogni scatto è così diventato un punto di incontro tra soggetto e fotografo, racchiudendo un frammento di anima e rivelando la voglia dei giovani autori di raccontarsi”.
L’esposizione è stata realizzata con il patrocinio di Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, con numerosi contributi e collaborazioni.

Altre info nel sito dell’Associazione fotografica Tempo e Diaframma a questo link.

F.S.
ph Cristina Ferri
(3 dicembre 2025)