Gazzetta di Parma e Libertà: nuove iniziative di mobilitazione dei “precari”
Per i giornalisti precari di Gazzetta di Parma si riapre il confronto entro luglio. Mentre a Piacenza Libertà chiude le porte al dialogo e i colleghi non-dipendenti, con il sostegno di Aser e Fnsi, aprono lo stato di agitazione: appello al Prefetto e dal 14 al 21 luglio sciopero delle firme.
Questo il comunicato diffuso da Aser – Associazione della Stampa Emilia-Romagna
A Parma riprenderà il confronto, con l’Ad di Gazzetta di Parma srl, Matteo Montan, disponibile a convocare il sindacato per discutere nel merito i problemi dei giornalisti non-dipendenti entro fine luglio.
A Piacenza, invece, si assiste a una totale indisponibilità al confronto da parte dell’avvocato Alessandro Miglioli, vicepresidente di Editoriale Libertà. Atteggiamento che ha portato i giornalisti non-dipendenti del quotidiano di Piacenza a proclamare, sotto l’egida di Aser e Fnsi, uno stato di agitazione con sciopero della firma da sabato 14 luglio a sabato 21 luglio 2018. I giornalisti fanno appello al Prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, per la convocazione di un tavolo istituzionale “in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati da giornalisti liberi e indipendenti, anche dal bisogno materiale”.
Prosegue, quindi, con toni diversi la mobilitazione dei giornalisti precari di Gazzetta di Parma e Libertà di Piacenza.
L’assemblea dei giornalisti precari di Parma ha deciso di ‘congelare’ lo stato di agitazione in attesa degli sviluppi sindacali.
Costretti ad una scelta opposta, invece, i colleghi giornalisti e fotografi non-dipendenti di Libertà di Piacenza che per una settimana, dal 14 luglio, rinunceranno alla firma.
“Libertà, dopo decenni di contratti solo verbali, e a seguito di mesi di incertezza sul “quantum” attorno al pagamenti dei pezzi, in questi giorni sta proponendo singolarmente ai collaboratori dei contratti-capestro che non rispettano l’Accordo sul lavoro autonomo Fnsi-Fieg contenuto nel CNLG in vigore. Pagamenti sotto il minimo contrattuale e nessun riconoscimento dei rimborsi spese non sono condizioni minime di garanzia per la dignità della professione giornalistica. Per questo, a partire da sabato 14 luglio e fino a sabato 21 luglio compreso – si legge in una nota di Aser e Fnsi – i giornalisti non dipendenti di Libertà rinunceranno alla firma con l’apertura formale di uno stato di agitazione che non preclude altre forme di protesta se l’azienda non tornerà a dialogare”.
“Ribadendo il pieno sostegno al lavoro sindacale di Aser e Fnsi – spiegano i giornalisti precari di Libertà – facciamo appello all’Illustrissimo prefetto di Piacenza, dott. Maurizio Falco, al quale chiediamo di intervenire facendosi promotore della convocazione di un tavolo di raffreddamento tra Aser, Fnsi ed Editoriale Libertà. In gioco, in queste vertenze, oltre alla dignità professionale, c’è il diritto dei cittadini di essere informati da giornalisti liberi e indipendenti”.
(13 luglio 2018)
Nella foto: il presidio #VoceAiGiornalisti organizzato a Parma il 19 giugno scorso