ORDINE DEI GIORNALISTI: UNA STORIA. Nuovo libro del collega Claudio Santini realizzato per il 60esimo dell’OdG. Racconto-analisi della deontologia giornalistica in connessione con eventi chiave della storia d’Italia dagli anni Cinquanta a oggi
Si intitola ORDINE DEI GIORNALISTI: UNA STORIA. Ricordi storici e prospettive di riforma di una istituzione che ha compiuto 60 anni il nuovo libro di Claudio Santini, collega da sempre impegnato in ruoli istituzionali ordinistici, esperto di deontologia professionale.
Il volume, pubblicato da Minerva Edizioni con il supporto dell’Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna, è dedicato al 60esimo anniversario della nascita dell’OdG. La prima presentazione si tiene a Bologna, martedì 16 luglio 2024 alle ore 18.30, presso il Camerino d’Europa (sala affrescata dai Carracci) del Grand Hotel Majestic “già Baglioni” in via Indipendenza 8. Intervengono Claudio Santini (autore del volume), Silvestro Ramunno (presidente Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna), Carlo Berti (docente Facoltà di Giurisprudenza Unibo).
Precisa l’autore nella sinossi di copertina: «Nel 2023 è stato celebrato il sessantesimo anniversario del varo della legge 3 febbraio 1963 numero 69, che ha sancito la nascita dell’Ordine dei Giornalisti. Questo libro intende celebrare l’evento attraverso una ricostruzione storica che parte dagli anni Cinquanta in Italia, quando un fatto di cronaca (la morte di Wilma Montesi) scatenò i giornalisti in una “caccia al colpevole” che fece scempio anche dei politici. Fu allora che il Governo minacciò di adottare provvedimenti restrittivi della libertà di stampa in mancanza di un organo di autocontrollo deontologico. Nacque così l’Ordine del Giornalisti, che prese forma attraverso gli Atti Parlamentari della terza legislatura 1958-1963».
La narrazione di Claudio Santini è originale e di interesse, si dipana sul filo della Storia d’Italia dagli anni Cinquanta a oggi analizzando tappe e sviluppi della deontologia dei giornalisti. Sottolinea il presidente Silvestro Ramunno: «La deontologia è il valore più grande del giornalismo, l’elemento che lo distingue nell’indistinto e sempre più forte rumore di fondo. Non c’è giornalismo senza deontologia». E apprezza «la freschezza del linguaggio e la straordinaria capacità dell’autore di contestualizzare i fatti, che non sono mai slegati dal momento e dal luogo in cui avvengono». Caratteristiche che appartengono al modo di fare giornalismo di Santini e determinano la cifra stilistica di tutti i suoi saggi, instant book, libri. Quest’ultimo ha il merito «di far percepire che la deontologia dei giornalisti è viva. Non si tratta di regole astruse, codici polverosi, pura burocrazia. No, la deontologia è il portato di quel continuo confronto tra giornalismo e opinione pubblica. Un rapporto vitale per il giornalismo e per la qualità della democrazia, non c’è l’uno senza l’altra. La corrispondenza è biunivoca».
Ribadisce il professor Carlo Berti: «il percorso storico elaborato e narrato da Claudio Santini rielabora e condivide con i lettori i princìpi deontologici e ordinistici nella loro concreta applicazione alle vicende cui risultano associati, fornendone una preziosissima e profonda chiave di lettura, mai banale e sempre ricca di suggestioni e spunti di riflessione». Puntualizza la sinossi di copertina: «Questo volume ha un taglio che traspone il potenziale saggio storico in un racconto stimolante anche per i non addetti ai lavori. Procede fra le “Carte comportamentali”, nate tutte da avvenimenti specifici in grado di trasformare la deontologia nel racconto degli ultimi cinquant’anni di vita italiana: da De Gasperi a Moro, a Berlusconi. Tangentopoli, i flussi migratori, la violenza negli stadi… Infine il varo di un Testo Unico che proprio in questi mesi la Commissione Giuridica del Consiglio Nazionale progetta di trasformare in Codice articolato prescrittivo. Se passerà questa linea (la discussione è in corso) aggiorneremo ovviamente il testo che comunque resta, a nostro giudizio, testimonianza anche personale di un passato che non si può dimenticare se si vuole dare senso al futuro».
CLAUDIO SANTINI, romagnolo di nascita e bolognese d’adozione, ha cominciato l’attività giornalistica alla fine degli anni Cinquanta al Resto del Carlino dove è stato prima alla redazione di Ravenna poi in cronaca a Bologna, infine inviato. Specialista in “giudiziaria”, ha seguito gran parte delle più clamorose vicende processuali dal 1968 al 1990 e ha compiuto un’intensa attività di cronaca e analisi soprattutto del fenomeno del terrorismo in Italia. Collabora a pubblicazioni sulla comunicazione, sul diritto, sulla storia. Fino al 2018 è stato docente di Deontologia professionale al Master in Giornalismo dell’Università di Bologna. Dal 1995 al 2004 è stato presidente dell’Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna. Dal 2004 al 2007 ha fatto parte del Consiglio Nazionale dell’OdG, dell’Esecutivo nazionale e della Commissione Cultura. Attualmente è presidente del Consiglio di disciplina territoriale dell’OdG Emilia-Romagna e direttore alla Formazione della Fondazione dell’Ordine regionale.
Il libro è disponibile nel sito di Minerva Edizioni a questo link: https://www.minervaedizioni.com/ordine-dei-giornalisti-una-storia.html
Per INFO: Minerva Edizioni +39 051.6630557 – Ordine dei Giornalisti E-R +39 051.235461
Franca Silvestri
ph Adriana Tuzzo
(10 luglio 2024)