SCAMUNÉRA: avvincente libro del collega Lorenzo Sani tra fantasia e cruda realtà
Si intitola SCAMUNÉRA. La leggenda del boss che sognava di fare l’attore il nuovo romanzo del giornalista e scrittore Lorenzo Sani, pubblicato da Minerva Edizioni (510 pagine, 19,00 €).
L’autore ha presentato il libro mercoledì 14 luglio a Bologna, insieme a Stefano Maria Bianchi (giornalista-scrittore che ha curato la prefazione del volume) e Michele Cassetta (medico-divulgatore scientifico).
Un volume singolare che dipana una trama sottile e avvincente tra fantasia e cruda realtà. Come sottolinea Stefano Maria Bianchi nella prefazione, «Non c’è redenzione, non c’è salvezza, non c’è speranza o futuro, solo l’irresistibile spettacolo della morte e della decadenza, da cui prendere immediatamente le distanze non appena si scopre che è tutto vero».
SCAMUNÉRA è un racconto fantastico ispirato a un terribile periodo della Storia italiana, segnato da oltre 160 omicidi a Taranto e dintorni nel giro di pochi mesi. Sulla scorta di atti giudiziari e testimonianze, Sani intesse una narrazione suggestiva che porta in emersione le “gesta nere” di una famiglia criminale responsabile della faida più cruenta che si ricordi in Puglia, esplosa sul finire degli anni Ottanta.
Il protagonista è «Giò Miranda, ribattezzato “il Messicano” dal camorrista don Raffaele, per aver fatto la comparsa in un western di Sergio Leone, è un boss fuori dagli schemi, con visioni che anticipano i tempi della mala imprenditrice. La sua influenza nel tessuto economico cittadino si espande dagli appalti nell’acciaieria, al controllo della filiera dell’edilizia ed altro ancora. La sua ascesa sembra inarrestabile. Ma qualcosa scricchiola. I contrasti con i fratelli minori e la madre, sempre più frequenti, deflagrano sulla questione droga: lui è ostile all’idea di entrare nel business, perché l’eroina crea allarme sociale nella città della Marina Militare e dell’industria siderurgica più grande d’Europa “in cui tutto accade senza far rumore”, mentre i fratelli la pensano in maniera opposta e cercano alleanze in regione per imporsi. Scoppia la guerra. Si spara per strada, in mezzo alla gente. Il conto dei morti ammazzati sale vertiginosamente. La stampa parla di “macelleria messicana” e nell’orrore quotidiano sguazza la tivù locale, diretta da una curiosa figura di telepredicatore con amicizie pericolose».
Spiega l’autore: “La storia immaginaria che ho voluto narrare si snoda tra la Puglia, la Basilicata e Bologna. Rappresentare eventi reali sotto il segno della metafora è un modo per non tradire la memoria di una comunità e le vittime di una guerra senza capo né coda, scoppiata tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio del decennio successivo. Le vicende narrate e i personaggi sono il frutto di una ragionevole mediazione con la fantasia, che molto raramente, però, può concedersi il lusso di competere con la realtà”. Infatti, nelle pagine del libro si contano circa 160 morti ammazzati, ma nella realtà furono nove in più.
Lorenzo Sani è giornalista e scrittore, grande “penna” dello sport italiano con una particolare predilezione per la pallacanestro. All’inizio degli anni Novanta ha dato vita alla rubrica di satira cestistica Sani da legare, pubblicata su “Giganti del basket”. Co-sceneggiatore del film Lovers di Matteo Vicino (2017), che ha vinto come miglior film i festival internazionali di Lisbona, Crystal Palace-Londra e Fort Lauderdale. Vincitore del premio giornalistico nazionale “Al servizio degli ultimi” (Certaldo, 2004) e del premio nazionale “Etica & Sport” (Panathlon-Ussi, 2015). Tra le sue opere: Boris Stankovic, Basketball Without borders (F.P. Ferrandiz Madrid, con Oscar Eleni); Più Sangue Larry, Vita improbabile di un cronista di provincia (Laterza, 2004); Il Gioco del toro (in Omissis, Einaudi Stile Libero Big, 2006); Vale Tutto (Italica, 2014).
Altre info nel sito di Minerva Edizioni.
Franca Silvestri
(16 luglio 2021)