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Se ne è andato Giacomo Scaramuzza, decano dei giornalisti emiliano-romagnoli. Per l’anniversario dei 100 anni ha ricevuto una targa ad honorem dall’OdG regionale

Piacenza e l’Emilia-Romagna hanno perso il decano dei giornalisti: Giacomo Scaramuzza, 102 anni, era iscritto all’Ordine dal 22 febbraio 1947, ma aveva scritto i suoi primi pezzi per Secolo Sera di Milano nove anni prima, nel 1938.
Era stata la Seconda Guerra Mondiale a stoppare il praticantato del giovanissimo Giacomo, che è stato poi alpino nell’Esercito Italiano e partigiano in Val Nure partecipando alla liberazione di Piacenza.
Assieme al direttore-editore Ernesto Prati e a un gruppo di colleghi giornalisti, ha fatto rinascere dalle macerie dei bombardamenti, che avevano distrutto la redazione di via Benedettine, il quotidiano Libertà, tornato in edicola il 22 agosto 1945, dopo gli anni del fascismo in cui il nome del giornale era stato cambiato diventando “La Scure”.
A Libertà è stato responsabile delle pagine della provincia, implementandole e creando una fitta rete di collaboratori e corrispondenti dai paesi del territorio, dalla Bassa del Po fino ai più sperduti borghi dell’Appennino. Contestualmente si è occupato anche delle pagine motoristiche, essendo sempre stato grande appassionato di motori. Dopo la pensione era rimasto attivo nelle collaborazioni e poi anche sui social dove, fino all’anno scorso, non faceva mai mancare i suoi puntuali interventi su tanti temi di interesse pubblico e in particolare sull’antifascismo.
Attentissimo anche alla vita del nostro Ordine professionale di cui era stato consigliere regionale – per due mandati – proprio negli anni della nascita: dal ‘65 al ‘70. Due anni fa, nella struttura di cui era ospite, aveva ricevuto la visita del presidente regionale e di due consiglieri dell’Ordine che gli avevano consegnato una targa per i suoi 100 anni.
Personalmente, da quando negli anni Ottanta sono entrato nella redazione di Libertà, Giacomo è stato un esempio e un punto di riferimento. Le sue narrazioni affascinanti dei periodi iniziali della sua carriera di giornalista avevano sempre come cardine la deontologia e i doveri del giornalista. Ai giovani colleghi ripeteva sempre: “Scrivete in modo che tutti vi possano capire, non solo i laureati ma anche chi ha fatto la quinta elementare. Evitate il politichese, il giornalese e il critichese, scrivere con semplicità non significa essere sciatti”.
Giorgio Lambri
Consigliere Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna

L’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna esprime profondo cordoglio per la scomparsa del collega e stimato maestro.

(29 gennaio 2025)