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“Sotto tiro”: racconto-analisi di Valerio Vartolo intorno alla libertà di stampa

“Se questo libro fosse un romanzo giallo alla fine i colpevoli – per aver messo sotto tiro la libertà di stampa – sarebbero in tanti: gli avvocati, i magistrati e talvolta gli stessi giornalisti”. Lo afferma Valerio Vartolo nell’introduzione (e in quarta di copertina) del suo nuovo libro Sotto tiro. La libertà di stampa sul banco degli imputati, pubblicato da Zolfo Editore con prefazione di Gery Palazzotto.
Un volume di oltre 230 pagine che attraversa la vita professionale dell’autore e con insolito stile narrativo conduce il lettore “dentro le aule dei tribunali d’Italia e non solo: attraverso casi emblematici, mostra come la libertà di stampa ogni giorno viva – e non di rado muoia – tra le contraddizioni e le miserie di un sistema giudiziario in crisi, tra crescenti restrizioni imposte a un principio cardine dello Stato di diritto e attacchi mirati a silenziare le voci critiche”.
Sottolinea Palazzotto: “In una sorta di composto e istruttivo manuale di sopravvivenza Vartolo ci guida nel dedalo dei compromessi e delle mediazioni, strumenti che ci dicono molto della buona fede di chi si scaglia contro una campagna giornalistica”.
Ma Sotto tiro “non è un manuale di diritto, né offre facili scorciatoie o soluzioni che possano sostituire il ricorso a uno studio legale”. Spiega l’autore: “lungi dal voler essere un testo giuridico”, cerca “di raccontare quanto talvolta sia insidiosa la via per un giornalista, ma anche quanto basterebbe spesso poco per rendere quella via meno ripida”.
Una considerazione da avvocato, perché il Diritto è la prima “passione” di Valerio Vartolo, che però ha una seconda “passione”: il giornalismo. In un inciso del volume rivela: “Sono sempre stato un avido lettore e per qualche tempo non mi dispiaceva l’idea che il mio futuro fosse nella redazione di un quotidiano. Negli anni del liceo, qualche articolo in un foglio cittadino l’ho scritto. E poi, ho avuto anche la fortuna di scrivere dei piccoli pezzi per la redazione locale di un giornale nazionale”.
Il libro è suddiviso in sette capitoli (Prime impressioni, La verità di un fatto, Inchieste, In Aemilia, In Sicilia, Meglio dimenticare, Bavagli), spesso frazionati in esplicativi paragrafi. La narrazione – puntuale, graffiante, a tratti amaramente ironica – si snoda fra “casi di giornalisti” che hanno segnato la storia, la vita civile, le cronache del nostro Paese. Tappe di memoria, stimoli per riflettere, tracce per cercare di capire quanti e quali sono i “colpevoli”.
Sotto tiro racconta anche di giornalisti non sempre impeccabili, che talvolta conducono “operazioni ben lontane dal vero diritto di cronaca. Di avvocati che diventano il braccio armato delle querele temerarie intentate dai clienti contro la libertà di informare e il diritto dei cittadini a essere informati. Di alcuni giudici pronti a difendere certe libertà solo finché non sfiorano le ombre del potere giudiziario. E infine di potenti, o presunti tali, che non tollerano la stampa libera”.
Nonostante tutto, Vartolo prosegue il suo cammino in difesa della liberà stampa: “Sento la vibrazione del telefono nella tasca della giacca. Prendo il cellulare e vedo il numero. Non è in rubrica. Rispondo. È un giornalista. Lo riceverò in studio nei prossimi giorni. È un’altra storia. Forse diventerà il prossimo processo. Il prossimo duello. Il prossimo rigore da tirare, per vincerlo. Si ricomincia. Come sempre. Come ogni volta”.

Valerio Vartolo è avvocato, specializzato in Diritto penale dell’informazione. In particolare si occupa della difesa dei giornalisti nei procedimenti civili e penali per reati legati all’esercizio della professione. Assiste giornalisti, freelance, editori di piccole testate in tutta Italia. Ha collaborato con la rivista penale La Tribuna. È stato difensore dell’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna e dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna nel maxiprocesso “Aemilia”. Nel corso degli anni numerosi casi giudiziari trattati hanno avuto rilevanza nazionale per la notorietà dei soggetti coinvolti e per i temi: diritto di cronaca, diritto di critica, diritto di satira, tutela delle fonti confidenziali.

Franca Silvestri
(26 agosto 2025)