Cover Time 2018: persone dell’anno sono i giornalisti minacciati “guardiani della verità”
I prescelti del settimanale americano Time sono i “Guardians”, quattro giornalisti e un’intera redazione che quest’anno hanno contribuito a denunciare “la manipolazione e l’abuso della verità” nelle cronache di tutto il mondo. A loro è dedicata la copertina “persona dell’anno”.
Come ogni dicembre, il magazine Time ha annunciato la sua scelta per la “persona dell’anno”. La copertina 2018 è consacrata a un gruppo di giornalisti, definiti dal giornale “i guardiani”, impegnati nella “guerra per la verità”: colleghi minacciati, perseguitati incarcerati o addirittura uccisi per aver svolto il proprio lavoro.
Protagonisti di quattro diverse copertine sono il giornalista saudita ucciso a Istanbul Jamal Khashoggi, i cinque cronisti di Capital Gazette (il quotidiano del Maryland) uccisi in un assalto alla redazione, i giornalisti birmani della Reuters Wa Lone e Kyaw Soe Oo (contro i quali è stato montato un processo farsa con accuse fabbricate dal regime, concluso dopo un anno di carcerazione preventiva con una condanna ad altri sette anni di prigione per violazione delle leggi sulla segretezza) e la giornalista filippina Maria Ressa, presa di mira dal presidente Duterte.
È la prima volta che dei giornalisti vengono scelti come “persona dell’anno” dal magazine americano, che assegna questo titolo dal 1927. Ed è la seconda volta consecutiva che il Time sceglie un gruppo e non una sola persona.
Così, la “persona dell’anno” 2018 non è una ma sono tante e vengono premiati i “guardiani a difesa della verità”: un gruppo di giornalisti che ha fatto del coraggio una bandiera. Come ha sottolineato Edward Felsenthal, della redazione del Time: “ci è sembrato chiaro che la manipolazione e l’abuso della verità fossero il vero filo conduttore di molte delle storie più importanti di quest’anno, dalla Russia a Riad passando per la Silicon Valley”.
F.S.
(21 dicembre 2018)