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Noi Fratelli. Un nuovo libro sul dialogo interreligioso di Mazzuca e Girotti Zirotti

È un volume singolare e profondo Noi Fratelli, edito da Mondadori, in cui viene rivisitato un periodo storico di quasi 1500 anni. Ne sono autori i colleghi Giancarlo Mazzuca, giornalista e scrittore, già direttore de Il Resto del Carlino e Stefano Girotti Zirotti, giornalista vaticanista RAI.

Il libro parte dalla nascita di Maometto e procede fino ai giorni nostri per riesaminare un periodo storico di quasi 1500 anni. La chiave di lettura è quella del dialogo tra le due grandi religioni monoteiste: Cristianesimo e Islam. Nonostante tante guerre e tanti fallimenti, papa Francesco continua a portare avanti la missione per costruire un ponte ideale tra i popoli di razze e culture diverse. Nelle 300 pagine, suddivise in 30 capitoli, gli autori ricostruiscono l’ambiente e le situazioni vissute da tanti eroi, di una parte o dell’altra, cercando di sottolineare quei tentativi compiuti in nome della pace, attraverso il dialogo e la comprensione reciproca.
Più volte abbiamo sentito Papa Francesco pronunciare le parole “mai più guerre nel nome della religione” ma il Santo Padre non si illude e, nella lettera-prefazione, scrive: «Nessuno di noi ha la sfera di cristallo per sapere come andranno le cose. Ma è certo che davanti a noi stanno l’acqua e il fuoco – come direbbe Siracide 15,16 e spetta a noi continuamente scegliere dove tendere la mano». Secondo Francesco, è opportuno porsi la domanda sul futuro dell’Europa guardando le luci e le ombre del passato: in questo senso, il pontefice giudica gli autori del libro «audaci e, al tempo stesso, realisti» anche perché, scrive, il dialogo non deve essere portato avanti solo dalle élites, ma da «ogni persona nel vivere quotidiano».
Al di là delle parole, il messaggio del Santo Padre – rafforzato da due interviste riportate nel libro al cardinale francese Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, e a Mohammad Masjed Jamei, guida spirituale ed ex ambasciatore iraniano presso la Santa Sede – è molto chiaro: stanno venendo al pettine i nodi irrisolti da secoli di contraddizioni e di scontri. A questo punto, dobbiamo, dunque, interrogarci in modo ancor più pressante sui prossimi scenari.
I primi capitoli del volume descrivono la situazione geo-politica e sociale del ‘500 nel Nord Africa e nell’Asia Minore dopo la caduta dell’Impero Romano. Si parla di Beduini e Persiani, dei racconti leggendari sulle origini di Maometto e della sua ascesa come profeta dell’Islam. Molto importante è il riferimento alla “parola” e all’arcangelo Gabriele, l’intermediario divino che “annuncia”.
Si passa poi all’epoca dei primi califfi con l’espansione dell’Islam per arrivare alla contro-azione dei crociati, agli ottomani e alla battaglia di Lepanto che segnò la sconfitta della flotta della mezzaluna.
Nella seconda parte del libro gli autori si occupano del periodo che attraversa le guerre moderne fino all’Isis. La novità del libro è la descrizione di ciò che è stato fatto da una parte e dall’altra per tentare di fermare la escalation di violenza e di sangue versato nel nome della religione.
(8 dicembre 2018)