Una “cronaca” insolita e pungente su Giovannino Guareschi del collega parmigiano Gabriele Balestrazzi
Si intitola Il caso Guareschi. Genio clandestino l’originale libro-cronaca del giornalista Gabriele Balestrazzi, pubblicato da Diabasis Editore.
Come si spiega che uno degli scrittori italiani più letti e tradotti nel mondo non trovi posto nella maggior parte delle Storie della Letteratura e neppure nelle antologie scolastiche dei nostri ragazzi? Giovannino Guareschi, con il suo Don Camillo, è secondo nel mondo solo al Pinocchio di Collodi, e davanti a Umberto Eco con Il nome della rosa e a tutti gli altri. Eppure è tuttora snobbato dalla maggior parte dei critici.
Allora? Aveva forse ragione l’Unità, che alla morte di Guareschi nel 1968 gli dedicò il gelido epitaffio “E’ morto lo scrittore mai sorto”? No: quella sentenza in rima, prima ancora che irrispettosa, è decisamente infondata, se si pensa alla popolarità di cui tuttora gode Guareschi e al seguito che continuano ad avere le ripetutissime repliche dei film tratti dalla sua saga.
Così, Gabriele Balestrazzi, giornalista parmigiano, ha voluto ricostruire da cronista (che è poi il mestiere svolto per 40 anni nel gruppo Gazzetta di Parma) le motivazioni di chi ama e di chi detesta Guareschi. Il caso Guareschi parte però, anziché dal Don Camillo che viene troppo spesso giudicato attraverso le lenti distorte del pregiudizio politico, dallo straordinario Diario clandestino che racconta con grande umanità (e con il sorriso di chi è riuscito “a non odiare”) i due anni che videro Guareschi prigioniero nei lager dopo il suo no alla repubblica di Salò all’indomani dell’8 settembre. Con questa conclusione: quella di Guareschi non è sempre una scrittura cesellata e raffinata, ma arriva direttamente al cuore, come a volte neppure gli scrittori più “grandi” sanno fare.
(3 febbraio 2022)