Un libro sulla centralità dell’essere umano nell’epoca del digitale e della robotica
#essereGiornalista2020 nell’era della Conoscenza Condivisa è il titolo del libro (Damster Edizioni di Modena – pagg. 273 – euro 18.00) in cui il collega pubblicista Guido Zaccarelli ha raccolto cento articoli pubblicati nel sito online de La Gazzetta dell’Emilia.
Sostanzialmente quello di Zaccarelli è un ritorno alla scrittura della persona, alla carta proprio nell’era del digitale, degli algoritmi, della robotica applicata anche alla comunicazione ed all’informazione. Questo suo nuovo saggio (ne ha prodotti vari altri) ha lo scopo di lasciare una traccia scritta nel mondo reale e ridurre l’avanzata travolgente del mondo digitale, proiettato a rendere immateriale la vita dell’uomo fino a mutarne l’identità.
C’è una particolare attenzione al lavoro, alla partecipazione del personale alla vita dell’impresa ed alle problematiche relative. Non a caso nel volume vi è una presentazione del Presidente e del vice-Presidente dei giovani di Confindustria dell’Emilia-Romagna, rispettivamente Kevin Bravi e Vittorio Cavani.
La pubblicazione si avvale dei contributi dell’Arcivescovo Abate di Modena-Nonantola, S.E. Mons. Don Erio Castellucci; di Giovanni Rossi, Presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romgna; di Lamberto Colla, Direttore responsabile di Gazzetta dell’Emilia & Dintorni; di Arturo Zaccarelli, Presidente di Acea Costruzioni spa (che ha sostenuto la pubblicazione del libro).
L’autore, mirandolese, è docente d’informatica e svolge la professione di consulente aziendale ed è teorico della “conoscenza condivisa” volta a migliorare il benessere sociale e personale degli individui. Collabora con la già citata Gazzetta dell’Emilia e con la redazione modenese de il Resto del Carlino.
L’immagine in copertina è opera della professoressa Cecilia Bruno, insegnante di arte ed immagine nella Scuola media “Montanari” di Mirandola, in provincia di Modena.
(8 gennaio 2020)