Il Grande Bologna: storie e personaggi rossoblu. Ce li racconta Luca Baccolini
Dallo svizzero Louis Rauch al canadese Joey Saputo. Il primo e l’ultimo presidente del Bologna. Entrambi stranieri, a conferma del vecchio adagio “nessuno è profeta in patria”. In mezzo, 107 anni di storia, ricchi di episodi, aneddoti, personaggi. Più di un secolo che meritava di essere raccontato, anche perché si tratta della storia di una delle società più antiche, blasonate e amate del calcio internazionale.
Nasce da qui, da questa consapevolezza, il libro di Luca Baccolini, giornalista neanche trentenne della redazione bolognese del quotidiano La Repubblica. Si intitola 1001 storie e curiosità sul grande Bologna che dovresti conoscere. Quasi cinquecento pagine innervate di episodi, protagonisti, gustosi retroscena che si sovrappongono alla gloriosa parabola rossoblu.
Ad esempio, chi sapeva che il Bologna nacque in una birreria all’ombra delle due torri? Era la Ranzani, situata in via Spaderie, una traversa di via Orefici, che oggi non esiste più. Sembra una vicenda dai contorni fiabeschi, una leggenda metropolitana, in realtà è tutto vero.
Scorrendo il libro, di verità rossoblu più o meno nascoste se ne possono leggere tante altre. È questo il suo filo conduttore, che si snoda attraverso una città e in mezzo alla sua gente. Perché il Bologna è una delle facce principali di questa città, uno dei simboli della sua storia e della sua identità. E poi i protagonisti. Soprattutto calciatori. Prima personaggi in bianconero, come Angiolino Schiavio, Arpad Weisz, Giacomo Bulgarelli, poi l’avvento del colore, che ci porta a Roby Baggio, Beppe Signori, Marco Di Vaio, fino ad arrivare all’oggi con Mattia Destro.
Magna pars la occupa quel 7 giugno del 1964, giorno dello spareggio all’Olimpico con l’Inter, che portò nel capoluogo emiliano l’ultimo scudetto. La morte del presidente Dall’Ara, avvenuta quattro giorni prima, gli ultimi mesti allenamenti prima della trasferta romana, l’amuleto del supertifoso Barile, l’articolo sul Carlino di Luca Goldoni su come la città visse quell’evento, fino al trionfo sul campo. Nostalgia canaglia, direbbe qualcuno.
A corredare le pagine, una serie di illustrazioni firmate da Fabio Piacentini e Thomas Bires. La prefazione, invece, è di Giuseppe Gazzoni Frascara, uno dei presidenti dell’ultimo ventennio, che finì vittima dei poteri occulti del calcio.
Intanto la parabola continua, e da essa cominciano ad affiorare nuovi volti e nuove gesta. Ma quella è già un’altra storia, che forse Luca ci racconterà prossimamente.
Antonio Farnè
(17 dicembre 2016)