Magazine d'informazione

Tag: fragore mediatico

La cultura e l’educazione non bastano. Servono norme, anche di natura penale, per arginare e contrastare la diffusione di menzogne pericolose nella Rete

Gabriele Bordoni è avvocato penalista e giornalista pubblicista. Un doppio profilo che lo spinge a esaminare con competenza, sensibilità, rigore i complessi rapporti fra diritti, responsabilità e informazione. In occasione dell’ultimo World press freedom day (la giornata mondiale della libertà di stampa voluta dall’Unesco) è intervenuto al corso Fpc Le false verità dei social network: diritto di informazione tra verità e post-verità. Un incontro-confronto fra studiosi, avvocati e giornalisti su un tema “caldo” che tocca nel vivo...

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I “segreti” di Google e le “meraviglie” della Rete. Per trattare le notizie servono strumenti e linee guida ma è indispensabile anche la giusta attitudine del giornalista

È giornalista freelance Elisabetta Tola, da circa un anno e mezzo collabora con Google News Lab come media training specialist ma ormai da tredici anni gira tutta l’Italia per fare corsi, seminari, workshop. Il giornalismo indipendente e la formazione sono i suoi grandi amori che da sempre coltiva e intreccia in un’intensa attività professionale. Post-verità, fake news, bufale, pericoli della Rete, sviste e negligenze di chi diffonde informazione costituiscono l’orizzonte della sua “azione scientifica”, ma non sono terreno di riflessioni...

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Il termine post-verità è nato dalla Rete e per la Rete. Non è sinonimo di notizia fasulla, indica una verità “immateriale” che viene dopo la verità fisica. Ma è possibile una verità vera nella Rete?

È caporedattore centrale della Gazzetta del Mezzogiorno Michele Partipilo ma soprattutto è una figura autorevole e molto attiva del versante ordinistico. All’interno dell’Ordine dei giornalisti ha ricoperto diverse cariche: è stato presidente dell’Odg pugliese per dodici anni e componente del Consiglio nazionale per due mandati. Attualmente fa parte dell’Osservatorio di deontologia del Cnog, il gruppo di lavoro che ha messo a punto il Testo unico dei doveri del giornalista (in vigore dal 3 febbraio 2016) dove è stato riunito in...

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La post-verità sta diventando molto di moda. Spesso si parla in maniera post-veritiera della post-verità e le si dà una valenza “apocalittica”. Ma è la Rete che permette un effetto virale

Roberto Grandi è professore Alma Mater dell’Università di Bologna, esperto di Comunicazioni di massa, presidente di Bologna Musei, è giornalista pubblicista e insegna Sociologia dell’informazione al Master in giornalismo di Bologna. Con la sua lente di massmediologo mette a fuoco la nozione di post-verità, analizza gli effetti “virali” della Rete e la credibilità della professione giornalistica in un’epoca costretta a fare i conti con molteplici fonti informative.

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La verità oggi è talmente artificiale e mediata dalle tecnologie che non è più vera-verità ma solo post-verità. Bisogna imparare a muoversi nella gradualità di certezze del mondo contemporaneo

Padre Giovanni Bertuzzi o.p. è direttore del Centro San Domenico e della rivista I Martedì, preside dello Studio Filosofico Domenicano di Bologna, docente e raffinato studioso di filosofia storico-teoretica ma è anche un giornalista attento ai problemi del nostro tempo, pronto a riflettere su evoluzioni, criticità, “tendenze” dell’informazione. Con la vitalità sistematica dei padri domenicani parla di verità e falsità nella comunicazione e del nuovo concetto di post-verità.

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AIRF: un’associazione che vuole raccontare la realtà in modo etico rispettando la gente. Un nuovo sportello legale per tutelare i fotogiornalisti dal furto di immagini

Roberto Piccinini è presidente dell’Associazione Italiana Reporter Fotografi (AIRF). È fotografo professionista e giornalista pubblicista. Fa parte dell’AIRF dai primi anni ’80, ha ricoperto vari ruoli nel Consiglio direttivo dell’associazione (pubbliche relazioni, segretario, tesoriere) per poi raccogliere l’eredità di Mario Rebeschini e assumerne la presidenza. Parla con orgoglio del suo gruppo: “oggi i fotogiornalisti sono più seri e acculturati di un tempo, i giovani sono quasi tutti laureati e il 25-30 per cento dei soci AIRF...

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